Gli errori lessicali devono essere divisi in più categorie.
Abbiamo infatti “i falsi amici”, di cui abbiamo visto un esempio con “carino”, e cioè parole uguali, o quasi, nelle due lingue che hanno però significati diversi, primo fra tutti “squisito” che in portoghese (esquisito) significa “strano”, “anormale”.
Abbiamo poi, in secondo luogo, ma primo per frequenza e insistenza, “certo” usato anche
per “giusto” (“SI DICE COSÌ, *CERTO?”) e “sicuro” (“SEI *CERTO?”).
Comunissimo, dato il contesto, l'uso di “aula” [lezione in portoghese] per “lezione” (“C'È *AULA DOMANI?”).
Per somiglianza, anche semantica, è comune l'uso di “qualche” derivato dal portoghese qualquer [= qualsiasi] invece del corretto “qualsiasi”.
In epoca di coppa del mondo non possiamo tralasciare “*GIOCO” usato per “partita”: “HAI VISTO IL *GIOCO DEL BRASILE?”
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