martedì 13 marzo 2012

errori comuni in studenti lusofoni (brasiliani)

Pronomi

L'uso dei pronomi (in particolare dei pronomi oggetto e combinati) è un altro capitolo importante nell'ambito degli errori comuni commessi da studenti brasiliani.

Oltre alla difficoltà oggettiva, deve essere superato un atteggiamento culturale e psicologico che tende a non considerare importanti gli errori nell'uso (o meglio nel non uso) dei pronomi.

In Brasile, nel linguaggio colloquiale (osannato come quello vero in contrapposizione al linguaggio scritto o colto considerato artificiale), l'uso dei pronomi oggetto atoni è praticamente nullo ed è difficile far accettare agli studenti che, al contrario, in italiano, tale uso è fondamentale, esattamente nel linguaggio parlato.

A ciò va aggiunta, come aggravante, l'inesistenza, nel portoghese brasiliano, dei pronomi doppi, del “ne” in tutte le sue valenze e della particella “ci”.

Vi è, inoltre, sempre nel linguaggio colloquiale brasiliano, l'uso “libero” e "inconsapevole" dei pronomi riflessivi e indiretti che coincidono, in parte, con i pronomi tonici.

In realtà, i pronomi atoni sono conosciuti, soprattutto tra gli studenti universitari, ma essendo molto marcati diafasicamente e diastraticamente vengono evitati e quindi dimenticati.

Oltretutto, la grammatica del portoghese brasiliano indica poche regole per l'uso dei pronomi atoni e, per esempio, una di queste (la negazione não che “attira” il pronome atono) causa un errore comune: “*HA DETTO DI NON LO FARE” e, in compenso, permette l'assimilazione rapida di “NON LO SO”.

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