mini ebook con spiegazioni e esercizi con soluzioni.
otto pagine. un euro.
domenica 18 settembre 2011
aggettivi di nazionalità
lunedì 2 maggio 2011
mare o mar
"ma si dice mare o mar?"
sostantivo è il mare.
quando però mare è seguito da un nome proprio come per esempio Tirreno allora si dice mar.
in realtà, si dovrebbe scrivere Mar Tirreno con la M maiuscola perché, come ben spiega il Sabatini Coletti, in questo caso il sostantivo mare entra a far parte del nome proprio del mare specifico
sostantivo è il mare.
quando però mare è seguito da un nome proprio come per esempio Tirreno allora si dice mar.
in realtà, si dovrebbe scrivere Mar Tirreno con la M maiuscola perché, come ben spiega il Sabatini Coletti, in questo caso il sostantivo mare entra a far parte del nome proprio del mare specifico
infinito - reggenze
Ho comprato una grammatica, prometto *studiare prima del test!
ecco un errore semplice, che non interrompe la comunicazione, ma che è abbastanza fastidioso per un italiano.
in italiano molti verbi possono reggere l'infinito, ma solo tre verbi (potere, volere e dovere) non usano una preposizione tra il verbo e l'infinito.
per tutti gli altri occorre una preposizione, di solito il di che manca in questa frase:
"prometto di studiare".
ecco un errore semplice, che non interrompe la comunicazione, ma che è abbastanza fastidioso per un italiano.
in italiano molti verbi possono reggere l'infinito, ma solo tre verbi (potere, volere e dovere) non usano una preposizione tra il verbo e l'infinito.
per tutti gli altri occorre una preposizione, di solito il di che manca in questa frase:
"prometto di studiare".
lunedì 25 aprile 2011
modi di dire - frasi fatte - soluzione
modi di dire legati al cibo.
ecco gli abbinamenti:
1. voglio rendergli pan per focaccia
L - voglio vendicarmi facendo a lui quello che ha fatto a me
2. va a farti friggere
I - vattene all'inferno
3. sono pieno come un uovo
B - ho mangiato troppo
4. si toglie il pane di bocca per lui
A - fa qualsiasi sacrificio per lui
5. pranzare al sacco
C - mangiare panini
6. oramai siamo alla frutta
H - siamo ormai alla fine
7. non mi rompere le uova nel paniere
G - non mi creare problemi
8. non mettere troppa carne al fuoco
D - non affrontare troppe cose alla volta
9. non mette insieme il pranzo con la cena
F - non ha soldi
10. non me ne importa un cavolo
E - non è assolutamente importante per me
ecco gli abbinamenti:
1. voglio rendergli pan per focaccia
L - voglio vendicarmi facendo a lui quello che ha fatto a me
2. va a farti friggere
I - vattene all'inferno
3. sono pieno come un uovo
B - ho mangiato troppo
4. si toglie il pane di bocca per lui
A - fa qualsiasi sacrificio per lui
5. pranzare al sacco
C - mangiare panini
6. oramai siamo alla frutta
H - siamo ormai alla fine
7. non mi rompere le uova nel paniere
G - non mi creare problemi
8. non mettere troppa carne al fuoco
D - non affrontare troppe cose alla volta
9. non mette insieme il pranzo con la cena
F - non ha soldi
10. non me ne importa un cavolo
E - non è assolutamente importante per me
lunedì 18 aprile 2011
modi dire - frasi fatte
modi di dire legati al cibo.
Questi modi di dire sono spesso usati nel linguaggio quotidiano italiano.
Spesso il significato si desume facilmente dal contesto, ma non sempre...
ecco allora un semplice esercizio di abbinamento per scoprire il significato dei modi di dire.
Abbina i modi di dire al significato:
modi di dire
1. voglio rendergli pan per focaccia
2. va a farti friggere
3. sono pieno come un uovo
4. si toglie il pane di bocca per lui
5. pranzare al sacco
6. oramai siamo alla frutta
7. non mi rompere le uova nel paniere
8. non mettere troppa carne al fuoco
9. non mette insieme il pranzo con la cena
10. non me ne importa un cavolo
significati:
A - fa qualsiasi sacrificio per lui
B - ho mangiato troppo
C - mangiare panini
D - non affrontare troppe cose alla volta
E - non è assolutamente importante per me
F - non ha soldi
G - non mi creare problemi
H - siamo ormai alla fine
I - vattene all'inferno
L - voglio vendicarmi facendo a lui quello che ha fatto a me
Questi modi di dire sono spesso usati nel linguaggio quotidiano italiano.
Spesso il significato si desume facilmente dal contesto, ma non sempre...
ecco allora un semplice esercizio di abbinamento per scoprire il significato dei modi di dire.
Abbina i modi di dire al significato:
modi di dire
1. voglio rendergli pan per focaccia
2. va a farti friggere
3. sono pieno come un uovo
4. si toglie il pane di bocca per lui
5. pranzare al sacco
6. oramai siamo alla frutta
7. non mi rompere le uova nel paniere
8. non mettere troppa carne al fuoco
9. non mette insieme il pranzo con la cena
10. non me ne importa un cavolo
significati:
A - fa qualsiasi sacrificio per lui
B - ho mangiato troppo
C - mangiare panini
D - non affrontare troppe cose alla volta
E - non è assolutamente importante per me
F - non ha soldi
G - non mi creare problemi
H - siamo ormai alla fine
I - vattene all'inferno
L - voglio vendicarmi facendo a lui quello che ha fatto a me
domenica 17 aprile 2011
sabato 16 aprile 2011
venerdì 8 aprile 2011
mercoledì 6 aprile 2011
quiz geografico - soluzione
ecco i tre gruppi omogenei:
Le isole
4 Elba
5 Giglio
10 Sardegna
11 Stromboli
15 Vulcano
I Monti
1 Baldo
2 Bianco
6 Gran Paradiso
7 Gran Sasso
9 Rosa
I Fiumi
3 Bormida
8 Panaro
12 Tanaro
13 Trebbia
14 Volturno
Le isole
4 Elba
5 Giglio
10 Sardegna
11 Stromboli
15 Vulcano
I Monti
1 Baldo
2 Bianco
6 Gran Paradiso
7 Gran Sasso
9 Rosa
I Fiumi
3 Bormida
8 Panaro
12 Tanaro
13 Trebbia
14 Volturno
martedì 5 aprile 2011
quiz geografico
dividi questi quindici nomi in tre gruppi omogenei:
1 Baldo
2 Bianco
3 Bormida
4 Elba
5 Giglio
6 Gran Paradiso
7 Gran Sasso
8 Panaro
9 Rosa
10 Sardegna
11 Stromboli
12 Tanaro
13 Trebbia
14 Volturno
15 Vulcano
1 Baldo
2 Bianco
3 Bormida
4 Elba
5 Giglio
6 Gran Paradiso
7 Gran Sasso
8 Panaro
9 Rosa
10 Sardegna
11 Stromboli
12 Tanaro
13 Trebbia
14 Volturno
15 Vulcano
lunedì 4 aprile 2011
participi passati irregolari
ecco una filastrocca costruita per memorizzare i principali participi passati irregolari italiani.
rileggetela spesso ed avrete meno dubbi nel parlare e scrivere.
Participi
Perché tu bene possa imparare
dei participi la forma irregolare
questa filastrocca abbiamo creato,
e perché tu non ne sia nauseato
cominciamo dal mangiare
visto che mangiato è regolare.
Il bere invece è complicato
perché bevuto è diventato,
da diventare.
C’è poi accendere con acceso
e spendere che fa speso.
Ed è quindi poi normale
se prendere, tale e quale,
diventa preso
e, scendere, sceso,
Vedi poi che decidere fa deciso,
e il brutto uccidere è ucciso.
Mettere e smettere son quasi uguali
e perciò leggi sui manuali
che messo e smesso son diventati.
Nascere e morire sono alleati
nato e morto son da ricordare.
Il verbo tradurre devi imparare
perché se in –durre finisce
come tradotto finisce.
Leggiamo, poi, rimanere rimasto
il qual fa rima con antipasto,
che non è un verbo come rispondere,
questo, credo solo per confondere,
fa risposto e non confuso,
che invece fa rima con chiuso
di chiudere, ricorda, e non di chiedere,
il qual usa chiesto, devi apprendere,
(che fa appreso come preso, ricordi?).
Scegliere e cogliere, poi non scordi,
perché scelto e colto fanno assieme
ai verbi in –gliere tutti insieme.
C’è poi aprire che diventa aperto.
Un po’ come morto ed offerto.
A proposito di offrire possiamo dire
che assomiglia a coperto di coprire.
Detto, di dire, a scritto uniamo
perché parliamo, e di solito, scriviamo
e poi leggiamo (che invece fa letto)
come, è chiaro, correggere, corretto,
e eleggere eletto, senza dimenticare
che tra il detto, dire, e il fatto, fare,
dicono ci sia di mezzo il mare.
Che non è in verbo, ma finisce in -are
Da quanto visto (che è di vedere),
o veduto (anche questo di vedere),
basta aggiungere (che fa aggiunto)
stato del verbo essere, appunto,
e finire con corso, che vien da correre,
più venuto (da venire) per concludere
(concluso) questa filastrocca immensa
che, però, memorizzare compensa.
rileggetela spesso ed avrete meno dubbi nel parlare e scrivere.
Participi
Perché tu bene possa imparare
dei participi la forma irregolare
questa filastrocca abbiamo creato,
e perché tu non ne sia nauseato
cominciamo dal mangiare
visto che mangiato è regolare.
Il bere invece è complicato
perché bevuto è diventato,
da diventare.
C’è poi accendere con acceso
e spendere che fa speso.
Ed è quindi poi normale
se prendere, tale e quale,
diventa preso
e, scendere, sceso,
Vedi poi che decidere fa deciso,
e il brutto uccidere è ucciso.
Mettere e smettere son quasi uguali
e perciò leggi sui manuali
che messo e smesso son diventati.
Nascere e morire sono alleati
nato e morto son da ricordare.
Il verbo tradurre devi imparare
perché se in –durre finisce
come tradotto finisce.
Leggiamo, poi, rimanere rimasto
il qual fa rima con antipasto,
che non è un verbo come rispondere,
questo, credo solo per confondere,
fa risposto e non confuso,
che invece fa rima con chiuso
di chiudere, ricorda, e non di chiedere,
il qual usa chiesto, devi apprendere,
(che fa appreso come preso, ricordi?).
Scegliere e cogliere, poi non scordi,
perché scelto e colto fanno assieme
ai verbi in –gliere tutti insieme.
C’è poi aprire che diventa aperto.
Un po’ come morto ed offerto.
A proposito di offrire possiamo dire
che assomiglia a coperto di coprire.
Detto, di dire, a scritto uniamo
perché parliamo, e di solito, scriviamo
e poi leggiamo (che invece fa letto)
come, è chiaro, correggere, corretto,
e eleggere eletto, senza dimenticare
che tra il detto, dire, e il fatto, fare,
dicono ci sia di mezzo il mare.
Che non è in verbo, ma finisce in -are
Da quanto visto (che è di vedere),
o veduto (anche questo di vedere),
basta aggiungere (che fa aggiunto)
stato del verbo essere, appunto,
e finire con corso, che vien da correre,
più venuto (da venire) per concludere
(concluso) questa filastrocca immensa
che, però, memorizzare compensa.
sabato 2 aprile 2011
"avere" oppure "essere" - ausiliari
L'uso degli ausiliari è un problema costante
(anche per gli italiani!!).
La regola è che tutti i verbi transitivi
usano avere
cioè
i verbi che hanno un oggetto che subisce l'azione
come:
io (soggetto)
ho mangiato (verbo transitivo)
una mela (oggetto)
i verbi intransitivi possono usare
"avere" o "essere"
dipendendo dai casi.
Semplifichiamo:
usano "essere" come ausiliare al passato:
tutti i verbi riflessivi
cioè quei verbi che
usano il pronome dopo il soggetto:
[la definizione non è grammaticale ma serve]
come
Io mi sono lavato
e anche
io mi sono mangiato una pizza
e molti altri
nella filastrocca qui di seguito
trovate i verbi più comuni che usano
essere come ausiliare al passato
[in realtà, in tutti i tempi composti]
La mia vita
I posti dove sono andato
I tramonti che ho visto
I cibi che ho mangiato
Il paese dove sono nato
Le città da cui sono partito
Le montagne su cui sono salito
Il viaggio che tanto mi è costato
I letti in cui ho dormito
E in cui mi sono svegliato
Le persone che ho amato
Le case in cui sono restato
Gli amici con cui sono rimasto
Le cantine in cui sono sceso
Le case da cui sono uscito
Le stazioni in cui sono arrivato
Il mondo da cui sono venuto
I boschi in cui sono entrato
Le spiagge su cui sono stato
La persona che sono diventato
Io che non sono morto
Ricapitoliamo:
i verbi riflessivi
e quelli della filastrocca usano
essere
tutti gli altri usano avere
[non è vero, ma elimineremo 80% degli errori]
(anche per gli italiani!!).
La regola è che tutti i verbi transitivi
usano avere
cioè
i verbi che hanno un oggetto che subisce l'azione
come:
io (soggetto)
ho mangiato (verbo transitivo)
una mela (oggetto)
i verbi intransitivi possono usare
"avere" o "essere"
dipendendo dai casi.
Semplifichiamo:
usano "essere" come ausiliare al passato:
tutti i verbi riflessivi
cioè quei verbi che
usano il pronome dopo il soggetto:
[la definizione non è grammaticale ma serve]
come
Io mi sono lavato
e anche
io mi sono mangiato una pizza
e molti altri
nella filastrocca qui di seguito
trovate i verbi più comuni che usano
essere come ausiliare al passato
[in realtà, in tutti i tempi composti]
La mia vita
I posti dove sono andato
I tramonti che ho visto
I cibi che ho mangiato
Il paese dove sono nato
Le città da cui sono partito
Le montagne su cui sono salito
Il viaggio che tanto mi è costato
I letti in cui ho dormito
E in cui mi sono svegliato
Le persone che ho amato
Le case in cui sono restato
Gli amici con cui sono rimasto
Le cantine in cui sono sceso
Le case da cui sono uscito
Le stazioni in cui sono arrivato
Il mondo da cui sono venuto
I boschi in cui sono entrato
Le spiagge su cui sono stato
La persona che sono diventato
Io che non sono morto
Ricapitoliamo:
i verbi riflessivi
e quelli della filastrocca usano
essere
tutti gli altri usano avere
[non è vero, ma elimineremo 80% degli errori]
venerdì 1 aprile 2011
errori vari...
"*Havevo scritto *un'altro prima, ma quello *c'era di 180 parole"
la studentessa è riuscita a fare vari errori in una stessa frase...
iniziamo da "*Havevo"
come spiegato in un post recente vi sono solo e soltanto
quattro voci del verbo avere che usano H
io ho
tu hai
lui ha
loro hanno
poi...
"*un'altro"
ecco un errore che anche gli italiani fanno:
un può avere l'apostrofo soltanto davanti a una parola singolare femminile:
un'annata
un'estate
un'isterica
ecc.
(anche perché in quetso caso si tratta di una che sostituisce la a finale con l'apostrofo)
"*c'era di 180 parole"
ecco un errore più complicato...
ls ragazza ha imparato che non si tratta di possesso
e che quindi non deve usare "avere"
ma inserisce un ci di troppo,
la frase corretta era:
"era di 180 parole"
oppure
volendo usare il ci:
"c'erano 180 parole"
perché in questo caso le 180 parole diventano
soggetto
e quindi il verbo deve essere al plurale.
la studentessa è riuscita a fare vari errori in una stessa frase...
iniziamo da "*Havevo"
come spiegato in un post recente vi sono solo e soltanto
quattro voci del verbo avere che usano H
io ho
tu hai
lui ha
loro hanno
poi...
"*un'altro"
ecco un errore che anche gli italiani fanno:
un può avere l'apostrofo soltanto davanti a una parola singolare femminile:
un'annata
un'estate
un'isterica
ecc.
(anche perché in quetso caso si tratta di una che sostituisce la a finale con l'apostrofo)
"*c'era di 180 parole"
ecco un errore più complicato...
ls ragazza ha imparato che non si tratta di possesso
e che quindi non deve usare "avere"
ma inserisce un ci di troppo,
la frase corretta era:
"era di 180 parole"
oppure
volendo usare il ci:
"c'erano 180 parole"
perché in questo caso le 180 parole diventano
soggetto
e quindi il verbo deve essere al plurale.
mercoledì 30 marzo 2011
cruciverba nazionalità
"apro" oppure "aprisco"??
La terza coniugazione italiana è un terreno minato per studenti stranieri.
Vediamo di semplificare per evitare il 90% degli errori.
i verbi regolari che finiscono in -ire,
come
finire, abolire, agire ecc.
usano tutti -isc e quindi
finisco, abolisco, agisco
ecc.
sono pochi i verbi usati comunemente che non usano -isc
e
per evitare il 90% degli errori basta ricordare questi:
Aprire (apro, apri ecc.)
Dormire (dormo, dormi ecc.)
Offrire (offro, offri ecc.)
seguire (seguo, segui ecc.)
coprire (copro, copri ecc.)
partire (parto, parti ecc.)
sentire (sento, senti ecc.)
e naturalmente i composti
riaprire, riscoprire ecc.
Vediamo di semplificare per evitare il 90% degli errori.
i verbi regolari che finiscono in -ire,
come
finire, abolire, agire ecc.
usano tutti -isc e quindi
finisco, abolisco, agisco
ecc.
sono pochi i verbi usati comunemente che non usano -isc
e
per evitare il 90% degli errori basta ricordare questi:
Aprire (apro, apri ecc.)
Dormire (dormo, dormi ecc.)
Offrire (offro, offri ecc.)
seguire (seguo, segui ecc.)
coprire (copro, copri ecc.)
partire (parto, parti ecc.)
sentire (sento, senti ecc.)
e naturalmente i composti
riaprire, riscoprire ecc.
martedì 29 marzo 2011
"si" oppure "se"?
non so *si devo fare la prova orale
insegnante *se usa come vocativo?
la confusione fatta nell'uso di "se" o "si" può essere facilmente superata.
vediamo anzitutto la prima frase con l'uso errato di "si".
ebbene, qui è semplice, nelle frasi ipotetiche,
quando si fa un'ipotesi
si deve sempre usare solo "se"
il pronome "si" si riferisce alla terza persons plurale e singolare:
Lui si lava
Loro si vestono
ecco, quando il pronome "si" è appena prima del verbo, senza niente in mezzo
sarà sempre "si" e mai "se"
il "si" diventa "sé" (con l'accento) dopo una preposizione:
prende con sé
fa da sé
lavora per sé
ecc.
e prima di un alcuni pronomi oggetto
(lo, la, li, le, ne):
lui se ne va
lui se la prende facilmente
lei se lo gioca come vuole
Attenzione:
"sì" con l'accento è solo l'affermazione:
"sei straniero? Sì"
insegnante *se usa come vocativo?
la confusione fatta nell'uso di "se" o "si" può essere facilmente superata.
vediamo anzitutto la prima frase con l'uso errato di "si".
ebbene, qui è semplice, nelle frasi ipotetiche,
quando si fa un'ipotesi
si deve sempre usare solo "se"
il pronome "si" si riferisce alla terza persons plurale e singolare:
Lui si lava
Loro si vestono
ecco, quando il pronome "si" è appena prima del verbo, senza niente in mezzo
sarà sempre "si" e mai "se"
il "si" diventa "sé" (con l'accento) dopo una preposizione:
prende con sé
fa da sé
lavora per sé
ecc.
e prima di un alcuni pronomi oggetto
(lo, la, li, le, ne):
lui se ne va
lui se la prende facilmente
lei se lo gioca come vuole
Attenzione:
"sì" con l'accento è solo l'affermazione:
"sei straniero? Sì"
lunedì 28 marzo 2011
test lessicale 2 soluzioni
ecco le soluzioni:
TINO - TAPPO - DAMIGIANA - BOTTE
sono tutte parole relative al vino
mentre la parola intrusa è
- VIOLA
PALCO - RIBALTA - BOTOLA - QUINTA.
sono tutte parole relative al teatro
mentre la parola intrusa è
TUBO
CETRIOLO - RAVANELLO - MELANZANA - SEDANO.
sono tutti nomi di ortaggi
mentre la parola intrusa è
USIGNOLO
che è invece un uccello
TINO - TAPPO - DAMIGIANA - BOTTE
sono tutte parole relative al vino
mentre la parola intrusa è
- VIOLA
PALCO - RIBALTA - BOTOLA - QUINTA.
sono tutte parole relative al teatro
mentre la parola intrusa è
TUBO
CETRIOLO - RAVANELLO - MELANZANA - SEDANO.
sono tutti nomi di ortaggi
mentre la parola intrusa è
USIGNOLO
che è invece un uccello
domenica 27 marzo 2011
"Grazie mille" oppure "grazie *mila"?
Si dice:
"Grazie mille"
oppure
"Grazie *mila"?
ecco una confusione comune tra gli studenti stranieri:
quando si usa "mille" e quando "-mila"?
Allora:
"mille" è una parola e significa 1.000 e quindi
non posso dire "uno mille" perché "mille" è 1.000.
"-mila" invece è un suffisso, cioè un pezzo di parola
che completa un'altra parola, ma che non esiste da sola.
"-mila" deve essere preceduto sempre da un numero:
duemila, tremila... trecentomila...
settecentosessantaseimila ecc.
quindi non posso dire:
"grazie *mila"
ma sì
"grazie mille"
Attenzione:
in Brasile la Fiat produce ancora la macchina UNO e il modello più venduto si chiama MILLE da lì una confusione in più:
"UNO MILLE" e il tipo di automobile UNO di modello MILLE come esiste la UNO Fire, così esiste la UNO MILLE.
"Grazie mille"
oppure
"Grazie *mila"?
ecco una confusione comune tra gli studenti stranieri:
quando si usa "mille" e quando "-mila"?
Allora:
"mille" è una parola e significa 1.000 e quindi
non posso dire "uno mille" perché "mille" è 1.000.
"-mila" invece è un suffisso, cioè un pezzo di parola
che completa un'altra parola, ma che non esiste da sola.
"-mila" deve essere preceduto sempre da un numero:
duemila, tremila... trecentomila...
settecentosessantaseimila ecc.
quindi non posso dire:
"grazie *mila"
ma sì
"grazie mille"
Attenzione:
in Brasile la Fiat produce ancora la macchina UNO e il modello più venduto si chiama MILLE da lì una confusione in più:
"UNO MILLE" e il tipo di automobile UNO di modello MILLE come esiste la UNO Fire, così esiste la UNO MILLE.
cruciverba cibi e bevande
il cruciverba aiuta non solo a memorizzare e conoscere parole nuove ma anche a ricordare come si scrivono, per esempio prosciuTTo si scrive con due T
scarica il pdf con il cruciverba qui
e il pdf con le soluzioni
qui
scarica il pdf con il cruciverba qui
e il pdf con le soluzioni
qui
test lessicale 2
per aumentare il lessico attivo (le parole che si sanno usare) questo tipo di test è di grande aiuto.
Elimina l'intruso dai seguenti gruppi e scopri cosa hanno in comune le altre quattro parole.
TINO - TAPPO - DAMIGIANA - BOTTE - VIOLA.
PALCO - RIBALTA - TUBO - BOTOLA - QUINTA.
CETRIOLO - USIGNOLO - RAVANELLO - MELANZANA - SEDANO.
Elimina l'intruso dai seguenti gruppi e scopri cosa hanno in comune le altre quattro parole.
TINO - TAPPO - DAMIGIANA - BOTTE - VIOLA.
PALCO - RIBALTA - TUBO - BOTOLA - QUINTA.
CETRIOLO - USIGNOLO - RAVANELLO - MELANZANA - SEDANO.
sabato 26 marzo 2011
"ha" oppure "c'è"
"vorrei sapere *più alcune cose, ma non *ha fretta"
anche qui due errori, entrambi causati da interferenza della lingua madre
(portoghese brasiliano in questo caso).
del primo abbiamo già parlato in un post precedente
vedi qui
ma val la pena ripetere che il "mais" portoghese (e in alcuni casi anche il "plus" francese) non sempre possono essere tradotti pari pari in italiano.
in questo caso, per esempio, è necessario usare "altre"
e quindi la frase diventerebbe:
"vorrei sapere alcune altre cose"
veniamo al secondo errore e cioè all'uso improprio del verbo "avere"
ebbene
come abbiamo già detto
il verbo avere, in italiano, indica possesso
io ho una macchina
tu hai vent'anni
lui ha sonno
nella frase "non *ha fretta"
si vuole invece indicare qualcosa che esiste
o non esiste
ebbene
per esprimere esistenza in italiano si usa
c'è - ci sono
e cioè il verbo essere
in tutti i suoi tempi
preceduto da ci
oppure vi (nello scritto formale)
allora la frase corretta è:
"vorrei sapere alcune altre cose, ma non c'è fretta"
raccomando gli esercizi online:
uno
due e
tre
anche qui due errori, entrambi causati da interferenza della lingua madre
(portoghese brasiliano in questo caso).
del primo abbiamo già parlato in un post precedente
vedi qui
ma val la pena ripetere che il "mais" portoghese (e in alcuni casi anche il "plus" francese) non sempre possono essere tradotti pari pari in italiano.
in questo caso, per esempio, è necessario usare "altre"
e quindi la frase diventerebbe:
"vorrei sapere alcune altre cose"
veniamo al secondo errore e cioè all'uso improprio del verbo "avere"
ebbene
come abbiamo già detto
il verbo avere, in italiano, indica possesso
io ho una macchina
tu hai vent'anni
lui ha sonno
nella frase "non *ha fretta"
si vuole invece indicare qualcosa che esiste
o non esiste
ebbene
per esprimere esistenza in italiano si usa
c'è - ci sono
e cioè il verbo essere
in tutti i suoi tempi
preceduto da ci
oppure vi (nello scritto formale)
allora la frase corretta è:
"vorrei sapere alcune altre cose, ma non c'è fretta"
raccomando gli esercizi online:
uno
due e
tre
venerdì 25 marzo 2011
test lessicale - solzioni
ecco le soluzioni:
Frutta in casco. (BANANA)
Vi si scrive col gesso. (LAVAGNA)
Fiume della Lombardia (ADDA)
Si fa al distributore (PIENO)
Lo batte chi lo migliora (RECORD)
Corre sotto il trolley (TRAM)
Metallo giallo (ORO)
Comodità(AGIO)
Gol (RETE)
Rifugio per pecore (OVILE)
Il primo uomo (ADAMO)
Uncino per la pesca (AMO)
Bruciati (ARSI)
Scoprire parole nuove per aumentare le proprie conoscenze lessicali è fondamentale per fissare l'apprendimento di una lingua straniera
sCOPRIRE
Frutta in casco. (BANANA)
Vi si scrive col gesso. (LAVAGNA)
Fiume della Lombardia (ADDA)
Si fa al distributore (PIENO)
Lo batte chi lo migliora (RECORD)
Corre sotto il trolley (TRAM)
Metallo giallo (ORO)
Comodità(AGIO)
Gol (RETE)
Rifugio per pecore (OVILE)
Il primo uomo (ADAMO)
Uncino per la pesca (AMO)
Bruciati (ARSI)
Scoprire parole nuove per aumentare le proprie conoscenze lessicali è fondamentale per fissare l'apprendimento di una lingua straniera
sCOPRIRE
uso dell'infinito
"Beh, scusa *insistere, ma ti chiedo nuovamente, se hai *qualque materiale per livello 1"
vi sono due errori in questa frase:
uno banale dovuto alla semplice disattenzione
(che però non è scusata in un test ufficiale!)
*qualque e cioè qualche
l'identità della resa fonologica (di come si dice), inganna spesso gli stranieri, ma come già detto non è
assolutamente grave, né crea ambiguità di comunicazione.
L'altro errore invece:
"scusa *insistere"
è più grave per due ragioni
1 - la frase non è chiara e il messaggio quindi ambiguo
2 - l'uso improprio di un infinito è dimostrazione
(per chi non sa come sia difficile imparare una lingua straniera) di ignoranza.
Attenzione! Se uno straniero sbaglia, il suo errore
non è attribuito al fatto che stia parlando una lingua
straniera, ma al fatto che lui è ignorante.
Occorre quindi stare molto attenti all'uso dell'infinito e verificare quando si usa in italiano.
la frase corretta, in questo caso, è:
"scusa se insisto..."
In italiano gli usi dell'infinito sono soprattutto:
1 - dopo i verbi dovere, potere e volere:
"io devo insistere"
"io posso insistere"
"io voglio insistere"
2 - con il verbo stare per:
"sto per partire".
3 - nell'imperativo negativo (alla 2a persona singolare, tu):
"non insistere"
vi sono due errori in questa frase:
uno banale dovuto alla semplice disattenzione
(che però non è scusata in un test ufficiale!)
*qualque e cioè qualche
l'identità della resa fonologica (di come si dice), inganna spesso gli stranieri, ma come già detto non è
assolutamente grave, né crea ambiguità di comunicazione.
L'altro errore invece:
"scusa *insistere"
è più grave per due ragioni
1 - la frase non è chiara e il messaggio quindi ambiguo
2 - l'uso improprio di un infinito è dimostrazione
(per chi non sa come sia difficile imparare una lingua straniera) di ignoranza.
Attenzione! Se uno straniero sbaglia, il suo errore
non è attribuito al fatto che stia parlando una lingua
straniera, ma al fatto che lui è ignorante.
Occorre quindi stare molto attenti all'uso dell'infinito e verificare quando si usa in italiano.
la frase corretta, in questo caso, è:
"scusa se insisto..."
In italiano gli usi dell'infinito sono soprattutto:
1 - dopo i verbi dovere, potere e volere:
"io devo insistere"
"io posso insistere"
"io voglio insistere"
2 - con il verbo stare per:
"sto per partire".
3 - nell'imperativo negativo (alla 2a persona singolare, tu):
"non insistere"
giovedì 24 marzo 2011
test lessicale
un semplicissimo test lessicale:
Frutta in casco. (B ___ ___ ___ ___ ___ )
Vi si scrive col gesso. (L ___ ___ ___ ___ ___ ___ )
Fiume della Lombardia (A ___ ___ ___ )
Si fa al distributore (P ___ ___ ___ ___ )
Lo batte chi lo migliora (R ___ ___ ___ ___ ___ )
Corre sotto il trolley (T ___ ___ ___ )
Metallo giallo (O ___ ___ )
Comodità(A ___ ___ ___ )
Gol (R ___ ___ ___ )
Rifugio per pecore (O ___ ___ ___ ___ )
Il primo uomo (A ___ ___ ___ ___ )
Uncino per la pesca (A ___ ___ )
Bruciati (A ___ ___ ___ )
Frutta in casco. (B ___ ___ ___ ___ ___ )
Vi si scrive col gesso. (L ___ ___ ___ ___ ___ ___ )
Fiume della Lombardia (A ___ ___ ___ )
Si fa al distributore (P ___ ___ ___ ___ )
Lo batte chi lo migliora (R ___ ___ ___ ___ ___ )
Corre sotto il trolley (T ___ ___ ___ )
Metallo giallo (O ___ ___ )
Comodità(A ___ ___ ___ )
Gol (R ___ ___ ___ )
Rifugio per pecore (O ___ ___ ___ ___ )
Il primo uomo (A ___ ___ ___ ___ )
Uncino per la pesca (A ___ ___ )
Bruciati (A ___ ___ ___ )
mercoledì 23 marzo 2011
"più", "in più" e "altre"
"domani parto per Roma, resto una notte lì, dopo vado a Bologna e resto *più due notti"
ecco un esempio chiaro di interferenza della lingua materna (in questo caso il portoghese BR).
in portoghese infatti la frase sarebbe:
"... e vou ficar mais duas noites"
ma in italiano il "mais" portoghese ha varie traduzioni
dipendendo dalla frase.
in questo caso si dovrebbe usare "altro/a/i/e"
e quindi
"e resto altre due notti".
Attenzione:
"rimango altre due notti"
significa due notti oltre a quelle già citate
(nelnostro caso la notte a Roma)
mentre
"rimango due notti in più"
significa che rimarrò due notti in più rispetto al previsto.
ecco un esempio chiaro di interferenza della lingua materna (in questo caso il portoghese BR).
in portoghese infatti la frase sarebbe:
"... e vou ficar mais duas noites"
ma in italiano il "mais" portoghese ha varie traduzioni
dipendendo dalla frase.
in questo caso si dovrebbe usare "altro/a/i/e"
e quindi
"e resto altre due notti".
Attenzione:
"rimango altre due notti"
significa due notti oltre a quelle già citate
(nelnostro caso la notte a Roma)
mentre
"rimango due notti in più"
significa che rimarrò due notti in più rispetto al previsto.
lunedì 21 marzo 2011
Test n. 11 - soluzione
quali sono le intruse?
Forlì perché è una città dell'Emilia Romagna mentre le altre quattro
Bergamo, Como, Varese, Brescia
sono in Lombardia!
Bergamo perché è l'unica città che non è attraversata da un fiume!
Verona, Pavia, Firenze, Pisa.
Salerno perché si trova sul mar Tirreno mentre le altre sono città costiere del mar Adriatico.
Trieste, Ancona, Pesaro, Bari
Forlì perché è una città dell'Emilia Romagna mentre le altre quattro
Bergamo, Como, Varese, Brescia
sono in Lombardia!
Bergamo perché è l'unica città che non è attraversata da un fiume!
Verona, Pavia, Firenze, Pisa.
Salerno perché si trova sul mar Tirreno mentre le altre sono città costiere del mar Adriatico.
Trieste, Ancona, Pesaro, Bari
domenica 20 marzo 2011
Test n. 11
in ogni gruppo di città, ce n'è una intrusa, ossia una delle città non ha una caratteristica comune alle altre quattro del gruppo.
Scopri l'intrusa e qual è la caratteristica mancante.
Forlì, Bergamo, Como, Varese, Brescia
Verona, Pavia, Firenze, Pisa, Bergamo
Trieste, Salerno, Ancona, Pesaro, Bari
[Questo tipo di quiz è altamente motivante in esercizi in classe purché gli alunni abbiano a disposizione materiale da consultare - anche se in questo caso una cartina geografica è sufficiente]
Scopri l'intrusa e qual è la caratteristica mancante.
Forlì, Bergamo, Como, Varese, Brescia
Verona, Pavia, Firenze, Pisa, Bergamo
Trieste, Salerno, Ancona, Pesaro, Bari
[Questo tipo di quiz è altamente motivante in esercizi in classe purché gli alunni abbiano a disposizione materiale da consultare - anche se in questo caso una cartina geografica è sufficiente]
sabato 19 marzo 2011
HO oppure O??
"*O finito il mio corso di specializzazione, con concetto A"
ecco una frase con due errori: uno ortografico e l'altro lessicale.
due errori semplici che però possono creare ambiguità di significato.
"*o finito"
l'omissione dell' H nelle voci del verbo avere è una costante
nella produzione di studenti stranieri.
Eppure è semplice:
La lettera H iniziale si trova solo in quattro voci del verbo avere:
io Ho
tu Hai
lui Ha
loro Hanno
anche quando queste voci sono usate come ausiliari nei
tempi composti.
In nessun altra voce verbale italiana esiste l'H iniziale.
E, d'altra parte, la vocale "O" da sola significa: "oppure",
una congiunzione "disgiuntiva" che propone un'alternativa:
"O questo, o quello".
L'altro errore, lessicale, si riferisce alla parola "concetto".
In italiano "concetto" significa soprattutto "opinione" e
risulta alquanto strano che un "giudizio / voto" scolastico
sia un'opinione.
la frase corretta è quindi:
"Ho finito il mio corso di specializzazione con giudizio A".
ecco una frase con due errori: uno ortografico e l'altro lessicale.
due errori semplici che però possono creare ambiguità di significato.
"*o finito"
l'omissione dell' H nelle voci del verbo avere è una costante
nella produzione di studenti stranieri.
Eppure è semplice:
La lettera H iniziale si trova solo in quattro voci del verbo avere:
io Ho
tu Hai
lui Ha
loro Hanno
anche quando queste voci sono usate come ausiliari nei
tempi composti.
In nessun altra voce verbale italiana esiste l'H iniziale.
E, d'altra parte, la vocale "O" da sola significa: "oppure",
una congiunzione "disgiuntiva" che propone un'alternativa:
"O questo, o quello".
L'altro errore, lessicale, si riferisce alla parola "concetto".
In italiano "concetto" significa soprattutto "opinione" e
risulta alquanto strano che un "giudizio / voto" scolastico
sia un'opinione.
la frase corretta è quindi:
"Ho finito il mio corso di specializzazione con giudizio A".
venerdì 18 marzo 2011
Test n.10 - nomi dei laghi - SOLUZIONE
Abbiniamo allora i nomi attuali con gli antichi nomi latini
Lago Maggiore - Verbano
Lago d'Iseo - Sebino
Lago di Como - Lario
Lago di Garda - Benaco
Lago Maggiore - Verbano
Lago d'Iseo - Sebino
Lago di Como - Lario
Lago di Garda - Benaco
giovedì 17 marzo 2011
certificazione A2 adulti Italia
creata nuova pagina di test interattivi basata sui test di certificazione A2.
con questa pagina completiamo i tre esercizi di comprensione del testo presenti nei test ufficiali di certificazione A2.
ecco il link:
QUI
con questa pagina completiamo i tre esercizi di comprensione del testo presenti nei test ufficiali di certificazione A2.
ecco il link:
QUI
mercoledì 16 marzo 2011
esercizio: c'è - ci sono - ha - SOLUZIONI
ecco le soluzioni possibili
attenzione nell'esercizio c'era un errore *UN GRANDE CASA
deve essere UNA perché CASA è femminile:
se vuoi scaricare il testo in pdf:
qui
attenzione nell'esercizio c'era un errore *UN GRANDE CASA
deve essere UNA perché CASA è femminile:
se vuoi scaricare il testo in pdf:
qui
Test n.10 - nomi dei laghi
10
Sempre parlando di laghi,
i laghi padani hanno una caratteristica interessante:
hanno due nomi.
Vediamo allora di abbinare il nome latino al nome attuale:
Lago Maggiore
Lago d'Iseo
Lago di Como
Lago di Garda
Verbano
Lario
Benaco
Sebino
Sempre parlando di laghi,
i laghi padani hanno una caratteristica interessante:
hanno due nomi.
Vediamo allora di abbinare il nome latino al nome attuale:
Lago Maggiore
Lago d'Iseo
Lago di Como
Lago di Garda
Verbano
Lario
Benaco
Sebino
martedì 15 marzo 2011
esercizio: c'è - ci sono - ha
esercizio elementare per l'uso di c'è - ci sono - ha spesso confusi dagli studenti.
ritagliare i rettangoli e formare tutte le frasi possibili.
ricordate che l'uso delle mani aiuta a memorizzare.
Brevemente:
c'è (singolare) e ci sono (plurale) indicano qualcosa (o qualcuno)
che esiste in un determinato posto specificato o no:
"c'è Mario"
"c'è una mosca nel piatto"
"ci sono due posti"
è
indica una qualità specifica:
"lui è straniero"
"lei è bella"
e Ha
indica possesso:
"Lui ha una bella macchina"
domani o dopo pubblicheremo la soluzione.
potete stampare l'immagine qui sotto o scaricare il pdf qui
ritagliare i rettangoli e formare tutte le frasi possibili.
ricordate che l'uso delle mani aiuta a memorizzare.
Brevemente:
c'è (singolare) e ci sono (plurale) indicano qualcosa (o qualcuno)
che esiste in un determinato posto specificato o no:
"c'è Mario"
"c'è una mosca nel piatto"
"ci sono due posti"
è
indica una qualità specifica:
"lui è straniero"
"lei è bella"
e Ha
indica possesso:
"Lui ha una bella macchina"
domani o dopo pubblicheremo la soluzione.
potete stampare l'immagine qui sotto o scaricare il pdf qui
pronomi e infinito
"Grazie per *me incoraggiare tanto"
La frase di esempio contiene un errore banale, a guardar bene, e che
comunque non rende difficile la comprensione.
Ma, purtroppo, è un errore fastidioso per un italiano e se, non blocca,
la comprensione, può bloccare l'empatia necessaria alla comunicazione.
Ricordare:
i pronomi atoni vanno sempre dopo il verbo all'infinito e formano
una parola unica:
incoraggiarmi (notare la caduta della E finale del verbo)
incoraggiarti
incoraggiarlo
incoraggiarla
incoraggiarci
incoraggiarvi
incoraggiarli
e con verbi che reggono pronomi atoni indiretti:
consigliarmi
consigliarti
consigliarle
consigliargli
consigliarci
consigliarvi
consigliargli (oppure consigliare loro)
e con verbi che reggono i pronomi combinati:
restituirmelo
restituirtelo
restituirglielo
restituircelo
restituirvelo
restituirglielo
e naturalmente anche con gli altri pronomi oggetto:
restituirmela
restituirmeli
restituirmele
ecc.
La frase di esempio contiene un errore banale, a guardar bene, e che
comunque non rende difficile la comprensione.
Ma, purtroppo, è un errore fastidioso per un italiano e se, non blocca,
la comprensione, può bloccare l'empatia necessaria alla comunicazione.
Ricordare:
i pronomi atoni vanno sempre dopo il verbo all'infinito e formano
una parola unica:
incoraggiarmi (notare la caduta della E finale del verbo)
incoraggiarti
incoraggiarlo
incoraggiarla
incoraggiarci
incoraggiarvi
incoraggiarli
e con verbi che reggono pronomi atoni indiretti:
consigliarmi
consigliarti
consigliarle
consigliargli
consigliarci
consigliarvi
consigliargli (oppure consigliare loro)
e con verbi che reggono i pronomi combinati:
restituirmelo
restituirtelo
restituirglielo
restituircelo
restituirvelo
restituirglielo
e naturalmente anche con gli altri pronomi oggetto:
restituirmela
restituirmeli
restituirmele
ecc.
lunedì 14 marzo 2011
frasi fatte - "in bocca al lupo"
"Desidero *que tu stia in bocca al lupo"
ecco un errore "interessante"...
Lo studente ha assimilato l'espressione italiana "in bocca al lupo"
(che significa "buona fortuna" e che si usa quando qualcuno
deve affrontare un test, una prova,
soprattutto in ambito scolastico),
ma non l'ha capita.
Non si può dire: "ti auguro di essere in bocca al lupo" perché
sarebbe come dire: "vai all'inferno".
Infatti, anche se si usa poco, la risposta rituale sarebbe:
"crepi il lupo" (che muoia il lupo).
Si dice solo: "in bocca al lupo", come per dire:
"forza in questa situazione difficile".
E' molto importante saper usare le frasi fatte.
Bisogna studiarle bene per vedere come e quando si usano e, se possibile,
quando sembra il caso che si possa usare, chiedere a qualcuno
di fiducia: "potrei dire ... in questo caso?".
La stessa prudenza, con molta più attenzione, deve essere usata
nell'uso delle parolacce anche se gli italiani ne usano a non finire.
E soprattutto evitare la pessima tentazione di tradurre parolacce della
propria lingua perché uso e significato effettivo possono essere molto diversi.
Ho visto italiani tradurre e usare come se fossero in Italia la
parolaccia più comune in Italia (quella che inizia con la C) qui in
Brasile, dove, nonostante le parolacce esistano eccome, questa
parolaccia ha un peso mooolto maggiore che non in Italia.
ecco un errore "interessante"...
Lo studente ha assimilato l'espressione italiana "in bocca al lupo"
(che significa "buona fortuna" e che si usa quando qualcuno
deve affrontare un test, una prova,
soprattutto in ambito scolastico),
ma non l'ha capita.
Non si può dire: "ti auguro di essere in bocca al lupo" perché
sarebbe come dire: "vai all'inferno".
Infatti, anche se si usa poco, la risposta rituale sarebbe:
"crepi il lupo" (che muoia il lupo).
Si dice solo: "in bocca al lupo", come per dire:
"forza in questa situazione difficile".
E' molto importante saper usare le frasi fatte.
Bisogna studiarle bene per vedere come e quando si usano e, se possibile,
quando sembra il caso che si possa usare, chiedere a qualcuno
di fiducia: "potrei dire ... in questo caso?".
La stessa prudenza, con molta più attenzione, deve essere usata
nell'uso delle parolacce anche se gli italiani ne usano a non finire.
E soprattutto evitare la pessima tentazione di tradurre parolacce della
propria lingua perché uso e significato effettivo possono essere molto diversi.
Ho visto italiani tradurre e usare come se fossero in Italia la
parolaccia più comune in Italia (quella che inizia con la C) qui in
Brasile, dove, nonostante le parolacce esistano eccome, questa
parolaccia ha un peso mooolto maggiore che non in Italia.
domenica 13 marzo 2011
Test n.9 soluzioni
ricevo un messaggio richiedendo la soluzione del test n. 9.
chiedo scusa, me ne ero dimenticato.
ecco qui comunque:
Se guardi una cartina dell'Italia fisica vedi subito la differenza tra i laghi dell'Italia centrale
(Trasimeno, Bolsena e Bracciano)
e i grandi laghi padani
(Como, Maggiore e Garda),
sai perché hanno una forma così diversa?
Perché
i laghi alpini sono stati formati da ghiacciai che durante millenni hanno
formato le valli ora coperte dai laghi
i laghi dell'Italia centrale sono invece crateri di antichi vulcani spenti
chiedo scusa, me ne ero dimenticato.
ecco qui comunque:
Se guardi una cartina dell'Italia fisica vedi subito la differenza tra i laghi dell'Italia centrale
(Trasimeno, Bolsena e Bracciano)
e i grandi laghi padani
(Como, Maggiore e Garda),
sai perché hanno una forma così diversa?
Perché
i laghi alpini sono stati formati da ghiacciai che durante millenni hanno
formato le valli ora coperte dai laghi
i laghi dell'Italia centrale sono invece crateri di antichi vulcani spenti
sabato 12 marzo 2011
tradurre condurre dedurre ecc.(doppie)
"posso usare il dizionario (quello *tradutore) nel test?"
il termine *tradutore è sbagliato: si dice "dizionario bilingue".
ma a parte questo volevo affrontare di nuovo il problema delle consonanti doppie o geminate.
ebbene, pur rimanendo valido il suggerimento fondamentale di leggere spesso, vediamo un altro suggerimento:
i verbi che finiscono in -durre come
condurre
tradurre
dedurre
indurre
ecc. che derivano da verbi latini composti con il verbo ducere e che quindi hanno corrispondenti in tutte le lingue romanze (in portoghese: conduzir, traduzir, deduzir etc.)
in italiano hanno tutti le stesse forme e quindi nel participio passato hanno tutti la doppia T:
condotto
dedotto
tradotto
indotto
addotto
sedotto
ecc.
e i sostantivi derivati mantengono la doppia T:
conduttore
seduttore
traduttore
adduttore
induttore
ecc.
il termine *tradutore è sbagliato: si dice "dizionario bilingue".
ma a parte questo volevo affrontare di nuovo il problema delle consonanti doppie o geminate.
ebbene, pur rimanendo valido il suggerimento fondamentale di leggere spesso, vediamo un altro suggerimento:
i verbi che finiscono in -durre come
condurre
tradurre
dedurre
indurre
ecc. che derivano da verbi latini composti con il verbo ducere e che quindi hanno corrispondenti in tutte le lingue romanze (in portoghese: conduzir, traduzir, deduzir etc.)
in italiano hanno tutti le stesse forme e quindi nel participio passato hanno tutti la doppia T:
condotto
dedotto
tradotto
indotto
addotto
sedotto
ecc.
e i sostantivi derivati mantengono la doppia T:
conduttore
seduttore
traduttore
adduttore
induttore
ecc.
venerdì 11 marzo 2011
padre padri madre madri genitori
rispondo a una domanda frequente:
Padri è solo il plurale di padre o anche può essere il sinonimo di genitori (il padre e la madre)?
in italiano abbiamo padre (maschile - uomo) e madre (femminile - donna)
e i corrispondenti affettivi papà e mamma
esiste il plurale padri che però non è quasi mai usato per padre di famiglia. Si usa spesso la frase "i padri della patria"
madri invece è usato proprio per plurale di madre
a differenza di molte lingue madre e padre assieme sono: i genitori
Padri è solo il plurale di padre o anche può essere il sinonimo di genitori (il padre e la madre)?
in italiano abbiamo padre (maschile - uomo) e madre (femminile - donna)
e i corrispondenti affettivi papà e mamma
esiste il plurale padri che però non è quasi mai usato per padre di famiglia. Si usa spesso la frase "i padri della patria"
madri invece è usato proprio per plurale di madre
a differenza di molte lingue madre e padre assieme sono: i genitori
giovedì 10 marzo 2011
mercoledì 9 marzo 2011
CI oppure LO?
"Adesso è Maria che non *lo riesce".
ecco un errore causato spesso da spiegazioni poco chiare.
"Io no so questo" = "Io non LO so"
e va bene.
il problema è il verbo "riuscire".
Il verbo "riuscire" non ha un oggetto diretto in italiano.
"Io non riesco a fare questo" = "io non riesco a farLO"
questa frase è giusta perché il verbo "fare" ha un oggetto diretto.
ma "riuscire" NO.
Vedi infatti che dopo "io non riesco" ho inserito la preposizione "a" perché è
così che funziona il verbo "riuscire".
"Io non riesco a capire" = "Io non ci riesco"
quindi tornando alla frase dell'esempio:
"Adesso è Maria che non ci riesce"
basta ricordarsi la frase comunissima in italiano:
"Non ci riesco"
se non c'è nessun'altro verbo o specificazione con il verbo "riuscire" usa sempre "ci".
ecco un errore causato spesso da spiegazioni poco chiare.
"Io no so questo" = "Io non LO so"
e va bene.
il problema è il verbo "riuscire".
Il verbo "riuscire" non ha un oggetto diretto in italiano.
"Io non riesco a fare questo" = "io non riesco a farLO"
questa frase è giusta perché il verbo "fare" ha un oggetto diretto.
ma "riuscire" NO.
Vedi infatti che dopo "io non riesco" ho inserito la preposizione "a" perché è
così che funziona il verbo "riuscire".
"Io non riesco a capire" = "Io non ci riesco"
quindi tornando alla frase dell'esempio:
"Adesso è Maria che non ci riesce"
basta ricordarsi la frase comunissima in italiano:
"Non ci riesco"
se non c'è nessun'altro verbo o specificazione con il verbo "riuscire" usa sempre "ci".
martedì 8 marzo 2011
correzione test n.2
correggo (a malincuore perché non sono d'accordo) il test n.2.
Ho indicato infatti il 21 marzo come data dell'unità d'Italia, ma lo Stato italiano ha considerato il 17 marzo come data istituzionale.
Il 17 marzo il Re del Regno di Sardegna proclama il regno d'Italia.
Il 21 marzo si riunisce per la prima volta il parlamento italiano.
Ho indicato infatti il 21 marzo come data dell'unità d'Italia, ma lo Stato italiano ha considerato il 17 marzo come data istituzionale.
Il 17 marzo il Re del Regno di Sardegna proclama il regno d'Italia.
Il 21 marzo si riunisce per la prima volta il parlamento italiano.
pronomi combinati e ordine nelle frasi
"*Si, ho visto Geni, però non ho parlato con lei,
*soltanto Maria *mi l'ha mostrata"
ecco una semplice frase che, pur essendo comprensibile, contiene vari
errori che dimostrano la poca dimistichezza con l'italiano.
iniziamo dal "sì" affermazione che deve essere accentato per
distinguerlo dal "si" pronome riflessivo ("lui si lava spesso le mani").
Passiamo all'altro errore semplice "*mi l'ha mostrata". Qui è stato usato
correttamente il pronome doppio con i giusto accordo con il participio
passato, ma il "mi" nei pronomi combinati deve diventare "me" e quindi
"me l'ha mostrata".
Abbiamo poi "soltanto" che è una parola corretta inseritta però al
posto sbagliato che unita all'uso improprio di "mostrare" può essere
ambigua.
Una buona occasione per vedere l'importanza della posizione delle parole.
"soltanto Maria me l'ha mostrata" significa che solo Maria (non gli altri)
me l'ha mostrata. Per esprimere correttamente il messaggio di chi
ha scritto("l'ho solo vista, non ci ho parlato") si deve almeno spostare
"soltanto": "Maria me l'ha soltanto mostrata".
La frase è ora comprensibile, ma continua poco italiana.
Dovremmo anzitutto sostituire "mostrare" con "far vedere" o "indicare",
oppure riscrivere la frase come già accennato:
"Ho visto Geni ma non ci ho parlato, Maria me l'ha solo fatta vedere".
La frase continua ambigua perché sembra che Maria non volesse che chi scrive
parlasse con Geni.
Per risolvere, riscriviamo:
"Ho visto Geni da lontano perché Maria me l'ha indicata, ma non ci ho parlato".
*soltanto Maria *mi l'ha mostrata"
ecco una semplice frase che, pur essendo comprensibile, contiene vari
errori che dimostrano la poca dimistichezza con l'italiano.
iniziamo dal "sì" affermazione che deve essere accentato per
distinguerlo dal "si" pronome riflessivo ("lui si lava spesso le mani").
Passiamo all'altro errore semplice "*mi l'ha mostrata". Qui è stato usato
correttamente il pronome doppio con i giusto accordo con il participio
passato, ma il "mi" nei pronomi combinati deve diventare "me" e quindi
"me l'ha mostrata".
Abbiamo poi "soltanto" che è una parola corretta inseritta però al
posto sbagliato che unita all'uso improprio di "mostrare" può essere
ambigua.
Una buona occasione per vedere l'importanza della posizione delle parole.
"soltanto Maria me l'ha mostrata" significa che solo Maria (non gli altri)
me l'ha mostrata. Per esprimere correttamente il messaggio di chi
ha scritto("l'ho solo vista, non ci ho parlato") si deve almeno spostare
"soltanto": "Maria me l'ha soltanto mostrata".
La frase è ora comprensibile, ma continua poco italiana.
Dovremmo anzitutto sostituire "mostrare" con "far vedere" o "indicare",
oppure riscrivere la frase come già accennato:
"Ho visto Geni ma non ci ho parlato, Maria me l'ha solo fatta vedere".
La frase continua ambigua perché sembra che Maria non volesse che chi scrive
parlasse con Geni.
Per risolvere, riscriviamo:
"Ho visto Geni da lontano perché Maria me l'ha indicata, ma non ci ho parlato".
lunedì 7 marzo 2011
Le consonanti doppie
"ma non lo so se lei ha *datto il suo nome"
Le doppie...
L'uso delle consonanti geminate (è così che si chiamano) è sempre problematico.
Per varie ragioni, ma soprattutto per mancanza di lettura:
più si legge e meno si sbaglia.
Diamo comunque delle regolette che possono aiutare:
1 - Le geminate sono sempre intervocaliche (tra due vocali)
2 - L'unica eccezione sono le consonanti L e R (dette "liquide")
che possono essere precedute da consonanti geminate come in
"obbligo" o in "abbraccio"
3 - il blocco (suffisso) "-zione" non è mai con doppia Z
4 - i participi passati regolari (la maggior parte) non hanno doppie nella
desinenza -ato, -uto, -ito.
5 - tra gli irregolari si deve iniziare ricordando i più comuni:
detto
scritto
letto
fatto.
per concludere ricordiamo che il verbo dare e il suo gemello stare
hanno i participi passati con una sola T:
dato
stato
Le doppie...
L'uso delle consonanti geminate (è così che si chiamano) è sempre problematico.
Per varie ragioni, ma soprattutto per mancanza di lettura:
più si legge e meno si sbaglia.
Diamo comunque delle regolette che possono aiutare:
1 - Le geminate sono sempre intervocaliche (tra due vocali)
2 - L'unica eccezione sono le consonanti L e R (dette "liquide")
che possono essere precedute da consonanti geminate come in
"obbligo" o in "abbraccio"
3 - il blocco (suffisso) "-zione" non è mai con doppia Z
4 - i participi passati regolari (la maggior parte) non hanno doppie nella
desinenza -ato, -uto, -ito.
5 - tra gli irregolari si deve iniziare ricordando i più comuni:
detto
scritto
letto
fatto.
per concludere ricordiamo che il verbo dare e il suo gemello stare
hanno i participi passati con una sola T:
dato
stato
martedì 15 febbraio 2011
pronomi SI oppure Ti - soluzioni
Completa le frasi con TI oppure SI
1. Cara ragazza, TI accorgerai presto che avevo ragione io!
2. Devi saper perdonare chi TI ha fatto torto. Per il tuo bene, credimi!
3. Giulia SI guadagna quello che spende, quindi non criticarla.
4. Il porto dove SI trovava era lontano da tutto.
5. In nome della nostra amicizia TI prego di pensare a ciò che ho detto.
6. Lei SI spogliava, lentamente, dei vestiti e delle preoccupazioni
7. Lui SI guadagnava da vivere, vendendo oggetti rubati.
8. Lui TI ha minacciato? Di che cosa?
9. Marco SI era fermato davanti alla porta, incapace di entrare.
10. Cesare, chi TI ha dato questo documento?
11. Franco, se TI mando venti giorni in Cina, ci vai?
12. Martino ha un modo di fare che TI fa scappare via.
13. Quando Luca SI trasferirà a Milano, non potrò più accompagnarlo.
14. Quando lui SI alza presto, è sempre di cattivo umore.
15. Scusa, come TI chiami?
1. Cara ragazza, TI accorgerai presto che avevo ragione io!
2. Devi saper perdonare chi TI ha fatto torto. Per il tuo bene, credimi!
3. Giulia SI guadagna quello che spende, quindi non criticarla.
4. Il porto dove SI trovava era lontano da tutto.
5. In nome della nostra amicizia TI prego di pensare a ciò che ho detto.
6. Lei SI spogliava, lentamente, dei vestiti e delle preoccupazioni
7. Lui SI guadagnava da vivere, vendendo oggetti rubati.
8. Lui TI ha minacciato? Di che cosa?
9. Marco SI era fermato davanti alla porta, incapace di entrare.
10. Cesare, chi TI ha dato questo documento?
11. Franco, se TI mando venti giorni in Cina, ci vai?
12. Martino ha un modo di fare che TI fa scappare via.
13. Quando Luca SI trasferirà a Milano, non potrò più accompagnarlo.
14. Quando lui SI alza presto, è sempre di cattivo umore.
15. Scusa, come TI chiami?
sabato 12 febbraio 2011
Test n. 9
9
Se guardi una cartina dell'Italia Fisica
vedi subito la differenza tra i laghi dell'Italia centrale (Trasimeno, Bolsena
e Bracciano) e i grandi laghi padani (Como, Maggiore e Garda), sai perché hanno
una forma così diversa?
Se guardi una cartina dell'Italia Fisica
vedi subito la differenza tra i laghi dell'Italia centrale (Trasimeno, Bolsena
e Bracciano) e i grandi laghi padani (Como, Maggiore e Garda), sai perché hanno
una forma così diversa?
pronomi: TI oppure SI ??
Completa le frasi con TI oppure SI
1. Cara ragazza, ..... accorgerai presto che avevo ragione io!
2. Devi saper perdonare chi ..... ha fatto torto. Per il tuo bene, credimi!
3. Giulia ..... guadagna quello che spende, quindi non criticarla.
4. Il porto dove ..... trovava era lontano da tutto.
5. In nome della nostra amicizia ..... prego di pensare a ciò che ho detto.
6. Lei ..... spogliava, lentamente, dei vestiti e delle preoccupazioni
7. Lui ..... guadagnava da vivere, vendendo oggetti rubati.
8. Lui ..... ha minacciato? Di che cosa?
9. Marco ..... era fermato davanti alla porta, incapace di entrare.
10. Cesare, chi ..... ha dato questo documento?
11. Franco, se ..... mando venti giorni in Cina, ci vai?
12. Martino ha un modo di fare che ..... fa scappare via.
13. Quando Luca ..... trasferirà a Milano, non potrò più accompagnarlo.
14. Quando lui ..... alza presto, è sempre di cattivo umore.
15. Scusa, come ..... chiami?
1. Cara ragazza, ..... accorgerai presto che avevo ragione io!
2. Devi saper perdonare chi ..... ha fatto torto. Per il tuo bene, credimi!
3. Giulia ..... guadagna quello che spende, quindi non criticarla.
4. Il porto dove ..... trovava era lontano da tutto.
5. In nome della nostra amicizia ..... prego di pensare a ciò che ho detto.
6. Lei ..... spogliava, lentamente, dei vestiti e delle preoccupazioni
7. Lui ..... guadagnava da vivere, vendendo oggetti rubati.
8. Lui ..... ha minacciato? Di che cosa?
9. Marco ..... era fermato davanti alla porta, incapace di entrare.
10. Cesare, chi ..... ha dato questo documento?
11. Franco, se ..... mando venti giorni in Cina, ci vai?
12. Martino ha un modo di fare che ..... fa scappare via.
13. Quando Luca ..... trasferirà a Milano, non potrò più accompagnarlo.
14. Quando lui ..... alza presto, è sempre di cattivo umore.
15. Scusa, come ..... chiami?
venerdì 11 febbraio 2011
Test n. 8 - soluzioni
Abbiniamo:
Salento - Puglia
Ciociaria - Lazio
Brianza - Lombardia
Monferrato - Piemonte
Garfagnana - Toscana
E' naturalmente e vivamente consigliata una verifica sulla cartina d'Italia
Salento - Puglia
Ciociaria - Lazio
Brianza - Lombardia
Monferrato - Piemonte
Garfagnana - Toscana
E' naturalmente e vivamente consigliata una verifica sulla cartina d'Italia
"LE oppure L'" ??
"Ho parlato con Jenny *il venerdi e *l'ho detto di Rosa"
si tratta di un errore abbastanza comune e facile da eliminare.
In italiano si possono apostrofare i pronomi oggetto LO e LA (e a volte il NE, che lasciamo però per una prossima volta).
Tutti gli altri pronomi non si possono apostrofare, né i pronomi oggetto plurale LI e LE e molto meno i pronomi indiretti LE (come in questo caso) o GLI.
Quindi la frase corretta è:
"Ho parlato con Jenny venerdi e le ho detto di Rosa"
si tratta di un errore abbastanza comune e facile da eliminare.
In italiano si possono apostrofare i pronomi oggetto LO e LA (e a volte il NE, che lasciamo però per una prossima volta).
Tutti gli altri pronomi non si possono apostrofare, né i pronomi oggetto plurale LI e LE e molto meno i pronomi indiretti LE (come in questo caso) o GLI.
Quindi la frase corretta è:
"Ho parlato con Jenny venerdi e le ho detto di Rosa"
giovedì 10 febbraio 2011
Test n. 8
In Italia, oltre alle regioni dette 'amministrative' come Lombardia, Veneto, Lazio ecc.
vi sono regioni 'geografiche' di solito più piccole delle amministrative e con delle caratterristiche peculiari.
Vediamo di abbinare la regione geografica alla regione amministrativa.
Regioni geografiche
Salento
Ciociaria
Brianza
Monferrato
Garfagnana
Regioni amministrative
Toscana
Puglia
Lazio
Piemonte
Lombardia
(Questo test, come gli altri del resto, è inteso come stimolo alla ricerca di informazioni.
E' infatti questa ricerca la base della conoscenza della 'cultura italiana' in senso davvero ampio.
E questa ricerca è la strada per una migliore assimilazione linguistica ben più ampia, di nuovo, din una semplice conoscenza lessicale o grammaticale)
vi sono regioni 'geografiche' di solito più piccole delle amministrative e con delle caratterristiche peculiari.
Vediamo di abbinare la regione geografica alla regione amministrativa.
Regioni geografiche
Salento
Ciociaria
Brianza
Monferrato
Garfagnana
Regioni amministrative
Toscana
Puglia
Lazio
Piemonte
Lombardia
(Questo test, come gli altri del resto, è inteso come stimolo alla ricerca di informazioni.
E' infatti questa ricerca la base della conoscenza della 'cultura italiana' in senso davvero ampio.
E questa ricerca è la strada per una migliore assimilazione linguistica ben più ampia, di nuovo, din una semplice conoscenza lessicale o grammaticale)
mercoledì 9 febbraio 2011
Test n. 7 - soluzioni
soluzione:
in realtà è un po' difficile definire esattamente la fondazione della città perché bisognerebbe distinguere tra i primi insediamenti e lo strutturarsi in città.
In ogni caso facendo una media tra primi insediamenti e città vera e propria dovremmo stabilire questa classifica:
Perugia (VIII secolo a.C)
Napoli (VIII secolo a.C)
Roma (753 a.C.)[aldilà della leggenda, prove letterarie e archeologiche confermano se non l'anno certamente l'epoca]
Milano (VI secolo a.C.)
Torino (III secolo a.C)
Suggerisco comunque la lettura dei link seguenti per approfondire.
Perugia
Napoli
Roma
Milano
Torino
in realtà è un po' difficile definire esattamente la fondazione della città perché bisognerebbe distinguere tra i primi insediamenti e lo strutturarsi in città.
In ogni caso facendo una media tra primi insediamenti e città vera e propria dovremmo stabilire questa classifica:
Perugia (VIII secolo a.C)
Napoli (VIII secolo a.C)
Roma (753 a.C.)[aldilà della leggenda, prove letterarie e archeologiche confermano se non l'anno certamente l'epoca]
Milano (VI secolo a.C.)
Torino (III secolo a.C)
Suggerisco comunque la lettura dei link seguenti per approfondire.
Perugia
Napoli
Roma
Milano
Torino
martedì 8 febbraio 2011
Test n. 7
7
Metti in sequenza queste città partendo dalla più antica alla più moderna:
Milano, Napoli, Perugia, Roma, Torino
Metti in sequenza queste città partendo dalla più antica alla più moderna:
Milano, Napoli, Perugia, Roma, Torino
pronomi: LA oppure LE - soluzioni
Completa le frasi con LA oppure LE
[Si tratta di un esercizio facilitato, per questo la scelta è limitata ai due pronomi indicati]
1. Io, la birra, LA annuso e LA assaporo lentamente, come un liquore.
2. Domani vado da lei e LE consegno tutte le sue maledette lettere.
3. E adesso cosa LE dico, pensò Laura vedendo arrivare la sua rivale.
4. Il tassista LE aveva fatto un inchino credendo fosse una persona importante.
5. La chiave di casa Rossi? Io LA devo consegnare al notaio, non posso darteLA.
6. LA prego, signora non insista non posso accettare questo regalo.
7. La sigaretta, LA prendeva con la bocca direttamente dal pacchetto, come nei film.
8. LE posso pagare la metà di quello chiede. LE va bene?
9. Lei è bella, ma tu non LA puoi guardare in quel modo: non sta bene!
10. Lui arriva apre la porta, LA chiude, accende la luce e lancia un urlo terribile.
11. Luise era molto malata e la tosse LE scuoteva il petto.
12. Nessuno LE aveva mai detto parole così gentili.
13. Non si preoccupi: non LE farò male...
14. Parlava come se LE leggesse nel pensiero.
[Si tratta di un esercizio facilitato, per questo la scelta è limitata ai due pronomi indicati]
1. Io, la birra, LA annuso e LA assaporo lentamente, come un liquore.
2. Domani vado da lei e LE consegno tutte le sue maledette lettere.
3. E adesso cosa LE dico, pensò Laura vedendo arrivare la sua rivale.
4. Il tassista LE aveva fatto un inchino credendo fosse una persona importante.
5. La chiave di casa Rossi? Io LA devo consegnare al notaio, non posso darteLA.
6. LA prego, signora non insista non posso accettare questo regalo.
7. La sigaretta, LA prendeva con la bocca direttamente dal pacchetto, come nei film.
8. LE posso pagare la metà di quello chiede. LE va bene?
9. Lei è bella, ma tu non LA puoi guardare in quel modo: non sta bene!
10. Lui arriva apre la porta, LA chiude, accende la luce e lancia un urlo terribile.
11. Luise era molto malata e la tosse LE scuoteva il petto.
12. Nessuno LE aveva mai detto parole così gentili.
13. Non si preoccupi: non LE farò male...
14. Parlava come se LE leggesse nel pensiero.
lunedì 7 febbraio 2011
Test n. 6 - soluzioni
Sardegna - nuraghe
Sicilia - templi greci (presenti anche in altre parti dell'Italia meridionale)
Toscana - tombe etrusche (presenti anche in Lazio e Umbria)
Puglia - trulli (Alberobello)
Basilicata Sassi (I Sassi di Matera) -
Sicilia - templi greci (presenti anche in altre parti dell'Italia meridionale)
Toscana - tombe etrusche (presenti anche in Lazio e Umbria)
Puglia - trulli (Alberobello)
Basilicata Sassi (I Sassi di Matera) -
pronomi: LA oppure LE
Completa le frasi con LA oppure LE
1. Io, la birra, ..... annuso e ..... assaporo lentamente, come un liquore.
2. Domani vado da lei e ..... consegno tutte le sue maledette lettere.
3. E adesso cosa ..... dico, pensò Laura vedendo arrivare la sua rivale.
4. Il tassista ..... aveva fatto un inchino credendo fosse una persona importante.
5. La chiave di casa Rossi? Io ..... devo consegnare al notaio, non posso darteLA.
6. ..... prego, signora non insista non posso accettare questo regalo.
7. La sigaretta, ..... prendeva con la bocca direttamente dal pacchetto, come nei film.
8. ..... posso pagare la metà di quello chiede. ..... va bene?
9. Lei è bella, ma tu non ..... puoi guardare in quel modo: non sta bene!
10. Lui arriva apre la porta, ..... chiude, accende la luce e lancia un urlo terribile.
11. Luise era molto malata e la tosse ..... scuoteva il petto.
12. Nessuno ..... aveva mai detto parole così gentili.
13. Non si preoccupi: non ..... farò male...
14. Parlava come se ..... leggesse nel pensiero.
1. Io, la birra, ..... annuso e ..... assaporo lentamente, come un liquore.
2. Domani vado da lei e ..... consegno tutte le sue maledette lettere.
3. E adesso cosa ..... dico, pensò Laura vedendo arrivare la sua rivale.
4. Il tassista ..... aveva fatto un inchino credendo fosse una persona importante.
5. La chiave di casa Rossi? Io ..... devo consegnare al notaio, non posso darteLA.
6. ..... prego, signora non insista non posso accettare questo regalo.
7. La sigaretta, ..... prendeva con la bocca direttamente dal pacchetto, come nei film.
8. ..... posso pagare la metà di quello chiede. ..... va bene?
9. Lei è bella, ma tu non ..... puoi guardare in quel modo: non sta bene!
10. Lui arriva apre la porta, ..... chiude, accende la luce e lancia un urlo terribile.
11. Luise era molto malata e la tosse ..... scuoteva il petto.
12. Nessuno ..... aveva mai detto parole così gentili.
13. Non si preoccupi: non ..... farò male...
14. Parlava come se ..... leggesse nel pensiero.
domenica 6 febbraio 2011
Test n. 6
I monumenti artistici italiani sono famosi nel mondo, ma alcuni sono meno famosi anche se altrettanto importanti.
Abbina la regione al monumento
Sardegna
Sicilia
Toscana
Puglia
Basilicata
Sassi
Trulli
Nuraghe
Templi greci
Tombe estrusche
Abbina la regione al monumento
Sardegna
Sicilia
Toscana
Puglia
Basilicata
Sassi
Trulli
Nuraghe
Templi greci
Tombe estrusche
"futuro nel passato", che roba è?
"Non ho scritto in italiano perché *potrebbe non essere chiaro"
La concordanza dei tempi italiani è alquanto difficile (anche per gli italiani), ma
in modo semplice basta vedere quando un'azione succede se prima, contemporaneamente o dopo l'enunciato principale.
Vediamo di esaminare la frase in esempio.
L'autore ha scritto (passato) una frase ed ha avuto timore che dopo (futuro rispetto a quando ha scritto la frase)quella frase potesse non essere capita.
Tutto questo però è successo nel passato rispetto al momento attuale, quindi c'era un futuro che ora è passato: "futuro nel passato" appunto.
"non ho scritto in italiano perché avrebbe potuto non essere chiaro"
La concordanza dei tempi italiani è alquanto difficile (anche per gli italiani), ma
in modo semplice basta vedere quando un'azione succede se prima, contemporaneamente o dopo l'enunciato principale.
Vediamo di esaminare la frase in esempio.
L'autore ha scritto (passato) una frase ed ha avuto timore che dopo (futuro rispetto a quando ha scritto la frase)quella frase potesse non essere capita.
Tutto questo però è successo nel passato rispetto al momento attuale, quindi c'era un futuro che ora è passato: "futuro nel passato" appunto.
"non ho scritto in italiano perché avrebbe potuto non essere chiaro"
sabato 5 febbraio 2011
Test n. 5 - soluzioni
(la definizione linguistica è approssimativa a semplice scopo didattico così come la localizzazione).
Per approfondire inziare da:
wikipedia it
soluzione:
francese - Valle d'Aosta
catalano - Sardegna (Alghero)
tedesco - Alto Adige
albanese - Molise
ladino - Trentino
venerdì 4 febbraio 2011
Test n. 5
In Italia, oltre all'italiano nelle sue varie realizzazioni, si parlano anche altre lingue in diverse regioni italiane.
Abbina la lingua alla regione in cui è parlata
francese
catalano
tedesco
albanese
ladino
Valle d'Aosta
Sardegna
Alto Adige
Molise
Trentino
(la definizione linguistica è approssimativa a semplice scopo didattico così come la localizzazione)
Per approfondire inziare da:
wikipedia Italia
Abbina la lingua alla regione in cui è parlata
francese
catalano
tedesco
albanese
ladino
Valle d'Aosta
Sardegna
Alto Adige
Molise
Trentino
(la definizione linguistica è approssimativa a semplice scopo didattico così come la localizzazione)
Per approfondire inziare da:
wikipedia Italia
pronomi MI oppure Ti - soluzioni
1. Adoro la signora Gina che MI regala un sorriso tutte le volte che la incontro.
2. Aiutami e TI prometto che sarai ricompensato.
3. Chiamerò la polizia, TI farò arrestare brutta strega!.
4. Con i soldi della casa MI comprerò un sacco di cose.
5. Dai, fai la brava... MI presti i tuoi stivali?
6. Guarda, chi TI ha permesso di restare qui sono io: ringraziami!
7. Ho freddo, MI prenderò un raffreddore, di sicuro!
8. Ho quasi tutti i francobolli di quel periodo ma MI mancano i più cari.
9. Io prendo il 21 che MI porta diritto in stazione.
10. La signora Guderri MI chiederà di telefonare a sua figlia e io non lo voglio fare.
11. Laura, MI raccomando: non prendere freddo!
12. Luca? Non lo sopporto, e poi MI combina sempre guai.
13. Luigi non chiedermi una cosa che non TI posso dare...
14. Ma Laura, TI sembra questo il momento di dire certe cose.
2. Aiutami e TI prometto che sarai ricompensato.
3. Chiamerò la polizia, TI farò arrestare brutta strega!.
4. Con i soldi della casa MI comprerò un sacco di cose.
5. Dai, fai la brava... MI presti i tuoi stivali?
6. Guarda, chi TI ha permesso di restare qui sono io: ringraziami!
7. Ho freddo, MI prenderò un raffreddore, di sicuro!
8. Ho quasi tutti i francobolli di quel periodo ma MI mancano i più cari.
9. Io prendo il 21 che MI porta diritto in stazione.
10. La signora Guderri MI chiederà di telefonare a sua figlia e io non lo voglio fare.
11. Laura, MI raccomando: non prendere freddo!
12. Luca? Non lo sopporto, e poi MI combina sempre guai.
13. Luigi non chiedermi una cosa che non TI posso dare...
14. Ma Laura, TI sembra questo il momento di dire certe cose.
mercoledì 2 febbraio 2011
Test n. 4 - soluzioni
(l'abbinamento è approssimativo per semplice scopo didattico)
Sardegna - sughero (80% della produzione italiana)
Piemonte - riso (40% della produzione italiana)
Emilia Romagna - prosciutto (il prosciutto di Parma è sicuramente il più famoso d'Italia, ma è solo uno dei centinaia di prosciutti e tipi di prosciutti italiani)
Veneto - radicchio rosso (il Veneto ha varie denominazioni protette, cioè tradizionali, primo fra tutti il raddicchio rosso trevigiano)
Sicilia - arance (60% della produzione italiana)
Sardegna - sughero (80% della produzione italiana)
Piemonte - riso (40% della produzione italiana)
Emilia Romagna - prosciutto (il prosciutto di Parma è sicuramente il più famoso d'Italia, ma è solo uno dei centinaia di prosciutti e tipi di prosciutti italiani)
Veneto - radicchio rosso (il Veneto ha varie denominazioni protette, cioè tradizionali, primo fra tutti il raddicchio rosso trevigiano)
Sicilia - arance (60% della produzione italiana)
esercizio con pronomi - MI oppure TI
Completa le frasi con MI oppure TI
1. Adoro la signora Gina che ..... regala un sorriso tutte le volte che la incontro.
2. Aiutami e ..... prometto che sarai ricompensato.
3. Chiamerò la polizia, ..... farò arrestare brutta strega!.
4. Con i soldi della casa ..... comprerò un sacco di cose.
5. Dai, fai la brava! ..... presti i tuoi stivali?
6. Guarda, chi ..... ha permesso di restare qui sono io: ringraziami!
7. Ho freddo, ..... prenderò un raffreddore, di sicuro!
8. Ho quasi tutti i francobolli di quel periodo ma ..... mancano i più cari.
9. Io prendo il 21 che ..... porta diritto in stazione.
10. La signora Guderri ..... chiederà di telefonare a sua figlia e io non lo voglio fare.
11. Laura, ..... raccomando: non prendere freddo!
12. Luca? Non lo sopporto, e poi ..... combina sempre guai.
13. Luigi non chiedermi una cosa che non ..... posso dare...
14. Ma Laura, ..... sembra questo il momento di dire certe cose.
1. Adoro la signora Gina che ..... regala un sorriso tutte le volte che la incontro.
2. Aiutami e ..... prometto che sarai ricompensato.
3. Chiamerò la polizia, ..... farò arrestare brutta strega!.
4. Con i soldi della casa ..... comprerò un sacco di cose.
5. Dai, fai la brava! ..... presti i tuoi stivali?
6. Guarda, chi ..... ha permesso di restare qui sono io: ringraziami!
7. Ho freddo, ..... prenderò un raffreddore, di sicuro!
8. Ho quasi tutti i francobolli di quel periodo ma ..... mancano i più cari.
9. Io prendo il 21 che ..... porta diritto in stazione.
10. La signora Guderri ..... chiederà di telefonare a sua figlia e io non lo voglio fare.
11. Laura, ..... raccomando: non prendere freddo!
12. Luca? Non lo sopporto, e poi ..... combina sempre guai.
13. Luigi non chiedermi una cosa che non ..... posso dare...
14. Ma Laura, ..... sembra questo il momento di dire certe cose.
lunedì 31 gennaio 2011
Test n. 4
Abbina la regione al prodotto tipico corrispondente
Sardegna
Piemonte
Emilia Romagna
Veneto
Sicilia
Arance
Radicchio rosso
Sughero
Riso
Prosciutto
(l'abbinamento è approssimativo per semplice scopo didattico)
Sardegna
Piemonte
Emilia Romagna
Veneto
Sicilia
Arance
Radicchio rosso
Sughero
Riso
Prosciutto
(l'abbinamento è approssimativo per semplice scopo didattico)
"futuro subjuntivo" come lo traduco?
"non tutti hanno pagato, appena *paghino ti restituisco il valore dei libri"
ecco un errore abbastanza comune causato dalla difficoltà di tradurre questa singolare forma verbale portoghese.
la frase portoghese sarebbe infatti:
"nem todos pagaram, logo que pagarem..."
Ebbene, in italiano questa costruzione portoghese può essere tradotta solo con il futuro o, nel linguaggio colloquiale, con un presente con valore di futuro.
Quindi:
"non tutti hanno pagato, appena pagheranno (pagano) ti restituisco..."
ecco un errore abbastanza comune causato dalla difficoltà di tradurre questa singolare forma verbale portoghese.
la frase portoghese sarebbe infatti:
"nem todos pagaram, logo que pagarem..."
Ebbene, in italiano questa costruzione portoghese può essere tradotta solo con il futuro o, nel linguaggio colloquiale, con un presente con valore di futuro.
Quindi:
"non tutti hanno pagato, appena pagheranno (pagano) ti restituisco..."
domenica 30 gennaio 2011
Test n. 3 - soluzioni
1- Vero.
Gli arabi in iniziarono l'occupazione della Sicilia nell'anno 827 e la abbandonarono definitivamente solo nel 1091 con la perdita della città di Noto occupata da Ruggero d'Altavilla.
2 - Falso.
Roma divenne capitale d'Italia solo nel 1870 quando con la caduta dell'imperatore francese che difendeva il papato, l'esercito italiano occupa Roma dopo una breve resistenza delle truppe pontificie.
3 - Falso.
La monarchia italiana della dinastia Savoia inizia nel 1861 e termina nel 1946 ossia meno di un secolo dopo.
4 - Falso.
Venezia si considera fondata nel V secolo con l'occupazione delle isole che la formano ancora oggi da parte delle popolazioni della laguna che volevano così sfuggire alle razzie dei barbari.
5 - Falso.
Dal 1309 al 1377, nel periodo conosciuto come "Cattività avignonese", il papato ebbe come sede la città di Avignone in Francia, per volere dei papi francesi e imposizione del re di Francia dell'epoca Filippo il Bello.
Gli arabi in iniziarono l'occupazione della Sicilia nell'anno 827 e la abbandonarono definitivamente solo nel 1091 con la perdita della città di Noto occupata da Ruggero d'Altavilla.
2 - Falso.
Roma divenne capitale d'Italia solo nel 1870 quando con la caduta dell'imperatore francese che difendeva il papato, l'esercito italiano occupa Roma dopo una breve resistenza delle truppe pontificie.
3 - Falso.
La monarchia italiana della dinastia Savoia inizia nel 1861 e termina nel 1946 ossia meno di un secolo dopo.
4 - Falso.
Venezia si considera fondata nel V secolo con l'occupazione delle isole che la formano ancora oggi da parte delle popolazioni della laguna che volevano così sfuggire alle razzie dei barbari.
5 - Falso.
Dal 1309 al 1377, nel periodo conosciuto come "Cattività avignonese", il papato ebbe come sede la città di Avignone in Francia, per volere dei papi francesi e imposizione del re di Francia dell'epoca Filippo il Bello.
pronomi: GLI oppure LI - soluzioni
ecco le soluzioni:
1. "Mario? Sì, GLI voglio bene, ma mi farà perdere la testa!"
2. "Marianna, LI porti tu i ragazzi a scuola domani?
3. “Ho incontrato Mario e GLI ho parlato dei tuoi progetti, ma non ha detto niente.”
4. Ho ricevuto i depliant del festival e LI ho trovati bruttissimi.
5. "Domani vado da Marco, GLI restituisco le chiavi di casa e così tutto è risolto!”
6. "Duemila euro! Sono molti soldi! Tu LI guadagni in quindici giorni, ma io no!"
7. Marco non vuole più parlare con Luisa: chissà cosa GLI avrà fatto?
8. "Devi dare spazio ai tuoi alunni: LI devi far parlare, altrimenti non impareranno mai!”
9. "Quando Luigi ha aperto la porta, GLI ho dato la tua lettera, ma lui non mi ha neppure ringraziato."
10. "Sono entrata in negozio, l’ho chiamato e quando è arrivato GLI ho mollato un ceffone davanti a tutti!"
11. "Ho visto un contadino nel campo e GLI ho chiesto da bere."
1. "Mario? Sì, GLI voglio bene, ma mi farà perdere la testa!"
2. "Marianna, LI porti tu i ragazzi a scuola domani?
3. “Ho incontrato Mario e GLI ho parlato dei tuoi progetti, ma non ha detto niente.”
4. Ho ricevuto i depliant del festival e LI ho trovati bruttissimi.
5. "Domani vado da Marco, GLI restituisco le chiavi di casa e così tutto è risolto!”
6. "Duemila euro! Sono molti soldi! Tu LI guadagni in quindici giorni, ma io no!"
7. Marco non vuole più parlare con Luisa: chissà cosa GLI avrà fatto?
8. "Devi dare spazio ai tuoi alunni: LI devi far parlare, altrimenti non impareranno mai!”
9. "Quando Luigi ha aperto la porta, GLI ho dato la tua lettera, ma lui non mi ha neppure ringraziato."
10. "Sono entrata in negozio, l’ho chiamato e quando è arrivato GLI ho mollato un ceffone davanti a tutti!"
11. "Ho visto un contadino nel campo e GLI ho chiesto da bere."
venerdì 28 gennaio 2011
Test n. 3
Vero o Falso???.
Gli arabi hanno dominato la Sicilia per più di un secolo.
Roma è sempre stata capitale d'Italia.
La monarchia in Italia è durata pochi secoli.
Venezia è più antica di Roma.
La sede del papato è sempre stata Roma.
Gli arabi hanno dominato la Sicilia per più di un secolo.
Roma è sempre stata capitale d'Italia.
La monarchia in Italia è durata pochi secoli.
Venezia è più antica di Roma.
La sede del papato è sempre stata Roma.
pronomi: GLI oppure LI ?
Completa le frasi con GLI oppure LI
1. "Mario? Sì, .... voglio bene, ma mi farà perdere la testa!"
2. "Marianna, .... porti tu i ragazzi a scuola domani?
3. “Ho incontrato Mario e .... ho parlato dei tuoi progetti, ma non ha detto niente.”
4. Ho ricevuto i depliant del festival e .... ho trovati bruttissimi.
5. "Domani vado da Marco, .... restituisco le chiavi di casa e così tutto è risolto!”
6. "Duemila euro! Sono molti soldi! Tu .... guadagni in quindici giorni, ma io no!"
7. Marco non vuole più parlare con Luisa: chissà cosa .... avrà fatto?
8. "Devi dare spazio ai tuoi alunni: .... devi far parlare, altrimenti non impareranno mai!”
9. "Quando Luigi ha aperto la porta, .... ho dato la tua lettera, ma lui non mi ha neppure ringraziato."
10. "Sono entrata in negozio, l’ho chiamato e quando è arrivato .... ho mollato un ceffone davanti a tutti!"
11. "Ho visto un contadino nel campo e .... ho chiesto da bere."
1. "Mario? Sì, .... voglio bene, ma mi farà perdere la testa!"
2. "Marianna, .... porti tu i ragazzi a scuola domani?
3. “Ho incontrato Mario e .... ho parlato dei tuoi progetti, ma non ha detto niente.”
4. Ho ricevuto i depliant del festival e .... ho trovati bruttissimi.
5. "Domani vado da Marco, .... restituisco le chiavi di casa e così tutto è risolto!”
6. "Duemila euro! Sono molti soldi! Tu .... guadagni in quindici giorni, ma io no!"
7. Marco non vuole più parlare con Luisa: chissà cosa .... avrà fatto?
8. "Devi dare spazio ai tuoi alunni: .... devi far parlare, altrimenti non impareranno mai!”
9. "Quando Luigi ha aperto la porta, .... ho dato la tua lettera, ma lui non mi ha neppure ringraziato."
10. "Sono entrata in negozio, l’ho chiamato e quando è arrivato .... ho mollato un ceffone davanti a tutti!"
11. "Ho visto un contadino nel campo e .... ho chiesto da bere."
giovedì 27 gennaio 2011
Test n. 2 - soluzione
soluzione
Secondo la tradizione Roma è stata fondata il 21 aprile del 753 a.C.
Il 21 marzo 1861, data della prima seduta del parlamento italiano è considerata la data dell'unità d'Italia anche se il Triveneto (Veneto, Friuli e Trentino) è ancora territorio austriaco.
L'Italia entra in guerra contro l'Austria il 24 maggio 1915, quando la prima guerra mondiale era già in corso.
Il 25 marzo 1957, con il Trattato di Roma, Italia, Belgio, Francia, Germania, Olanda e Lussemburgo fondano la Comunità Europea.
Il 2 giugno 1946, con il primo voto femminile, l'Italia diventa una Repubblica e viene eletta l'Assemblea Costituente.
Secondo la tradizione Roma è stata fondata il 21 aprile del 753 a.C.
Il 21 marzo 1861, data della prima seduta del parlamento italiano è considerata la data dell'unità d'Italia anche se il Triveneto (Veneto, Friuli e Trentino) è ancora territorio austriaco.
L'Italia entra in guerra contro l'Austria il 24 maggio 1915, quando la prima guerra mondiale era già in corso.
Il 25 marzo 1957, con il Trattato di Roma, Italia, Belgio, Francia, Germania, Olanda e Lussemburgo fondano la Comunità Europea.
Il 2 giugno 1946, con il primo voto femminile, l'Italia diventa una Repubblica e viene eletta l'Assemblea Costituente.
pronomi: GLI oppure LO - soluzioni
ecco le soluzioni:
1. Aspetto Marco e poi LO seguo senza farmi vedere, così vedo dove va con tanta allegria.
2. Bello quel cappotto se non costa troppo LO compro.
3. Chiama il sig. Ventorri, LO voglio vedere subito.
4. Devi chiamare l’architetto e GLI fai fare un nuovo preventivo.
5. Elena non LO sa quello che Marco fa tutte le sere dopo il lavoro.
6. Era così nervoso che non GLI era venuto in mente di telefonare a casa.
7. Francesco è sordo, se non GLI vai vicino per parlare non capisce nulla.
8. Ho visto Luigi, GLI ho detto tutto: ora aspetto...
9. Il risotto alla milanese? Certo che LO so fare.
10. Laura GLI aveva dato uno sguardo gelido e lui si era sentito offeso.
11. Lui era partito da solo perché GLI sembrava l’unica scelta ragionevole.
12. Lui LO sa quello che deve fare, non ha bisogno di consigli.
13. Luisa è molto attaccata a suo figlio e non LO lascia mai con nessuno.
1. Aspetto Marco e poi LO seguo senza farmi vedere, così vedo dove va con tanta allegria.
2. Bello quel cappotto se non costa troppo LO compro.
3. Chiama il sig. Ventorri, LO voglio vedere subito.
4. Devi chiamare l’architetto e GLI fai fare un nuovo preventivo.
5. Elena non LO sa quello che Marco fa tutte le sere dopo il lavoro.
6. Era così nervoso che non GLI era venuto in mente di telefonare a casa.
7. Francesco è sordo, se non GLI vai vicino per parlare non capisce nulla.
8. Ho visto Luigi, GLI ho detto tutto: ora aspetto...
9. Il risotto alla milanese? Certo che LO so fare.
10. Laura GLI aveva dato uno sguardo gelido e lui si era sentito offeso.
11. Lui era partito da solo perché GLI sembrava l’unica scelta ragionevole.
12. Lui LO sa quello che deve fare, non ha bisogno di consigli.
13. Luisa è molto attaccata a suo figlio e non LO lascia mai con nessuno.
mercoledì 26 gennaio 2011
pronomi: GLI oppure LO
Un errore comune sui pronomi è quello di scambiare GLI con LO.
Occorre ricordare che LO è un pronome OGGETTO
mentre GLI è un pronome COMPLEMENTO
completate questo esercizio e verificate la soluzione nel prossimo post
Completa le frasi con GLI oppure LO
1. Aspetto Marco e poi ....... seguo senza farmi vedere, così vedo dove va con tanta allegria.
2. Bello quel cappotto se non costa troppo ....... compro.
3. Chiama il sig. Ventorri, ....... voglio vedere subito.
4. Devi chiamare l’architetto e ....... fai fare un nuovo preventivo.
5. Elena non ....... sa quello che Marco fa tutte le sere dopo il lavoro.
6. Era così nervoso che non ....... era venuto in mente di telefonare a casa.
7. Francesco è sordo, se non ....... vai vicino per parlare non capisce nulla.
8. Ho visto Luigi, ....... ho detto tutto: ora aspetto...
9. Il risotto alla milanese? Certo che ....... so fare.
10. Laura ....... aveva dato uno sguardo gelido e lui si era sentito offeso.
11. Lui era partito da solo perché ....... sembrava l’unica scelta ragionevole.
12. Lui ....... sa quello che deve fare, non ha bisogno di consigli.
13. Luisa è molto attaccata a suo figlio e non ....... lascia mai con nessuno.
Occorre ricordare che LO è un pronome OGGETTO
mentre GLI è un pronome COMPLEMENTO
completate questo esercizio e verificate la soluzione nel prossimo post
Completa le frasi con GLI oppure LO
1. Aspetto Marco e poi ....... seguo senza farmi vedere, così vedo dove va con tanta allegria.
2. Bello quel cappotto se non costa troppo ....... compro.
3. Chiama il sig. Ventorri, ....... voglio vedere subito.
4. Devi chiamare l’architetto e ....... fai fare un nuovo preventivo.
5. Elena non ....... sa quello che Marco fa tutte le sere dopo il lavoro.
6. Era così nervoso che non ....... era venuto in mente di telefonare a casa.
7. Francesco è sordo, se non ....... vai vicino per parlare non capisce nulla.
8. Ho visto Luigi, ....... ho detto tutto: ora aspetto...
9. Il risotto alla milanese? Certo che ....... so fare.
10. Laura ....... aveva dato uno sguardo gelido e lui si era sentito offeso.
11. Lui era partito da solo perché ....... sembrava l’unica scelta ragionevole.
12. Lui ....... sa quello che deve fare, non ha bisogno di consigli.
13. Luisa è molto attaccata a suo figlio e non ....... lascia mai con nessuno.
Test n. 2
Abbina le date a destra con gli avvenimenti a sinistra.
753 a. C.
1861
1915
1946
1957
Costituzione della CEE (ora UE)
Entrata in guerra deell'Italia. I guerra mondiale.
Fondazione di Roma.
Indipendenza italiana.
Le donne italiane votano per la prima volta.
753 a. C.
1861
1915
1946
1957
Costituzione della CEE (ora UE)
Entrata in guerra deell'Italia. I guerra mondiale.
Fondazione di Roma.
Indipendenza italiana.
Le donne italiane votano per la prima volta.
lunedì 24 gennaio 2011
Test n. 1 - soluzioni
soluzione:
i nomi possono essere suddivisi in cinque categorie
1 - città:
Rovigo,
Milano,
Bari,
Trapani,
Bergamo,
2 - fiumi:
Volturno,
Arno,
Tevere,
Ticino,
Adige,
laghi:
Iseo,
Garda,
Trasimeno,
Maggiore,
Bolsena,
letterati:
Petrarca,
Alfieri,
Manzoni,
Dante,
Leopardi,
isole:
Ischia,
Sicilia,
Ustica,
Elba,
Stromboli,
regioni:
Lombardia,
Basilicata,
Sicilia,
Molise,
Liguria.
i nomi possono essere suddivisi in cinque categorie
1 - città:
Rovigo,
Milano,
Bari,
Trapani,
Bergamo,
2 - fiumi:
Volturno,
Arno,
Tevere,
Ticino,
Adige,
laghi:
Iseo,
Garda,
Trasimeno,
Maggiore,
Bolsena,
letterati:
Petrarca,
Alfieri,
Manzoni,
Dante,
Leopardi,
isole:
Ischia,
Sicilia,
Ustica,
Elba,
Stromboli,
regioni:
Lombardia,
Basilicata,
Sicilia,
Molise,
Liguria.
soluzione esercizio 1
1. “Scusa Marco, ..... non .... capisco, se non ..... trovi bene qui, perché non ..... ..... vai?”
“Scusa Marco, io non ti capisco, se non ti trovi bene qui, perché non te ne vai?”
“Scusa Marco, io non ti capisco, se non ti trovi bene qui, perché non te ne vai?”
domenica 23 gennaio 2011
"con" oppure "da"?
"Il mio gruppo è *appena formato *con 6 alunni"
ecco un altro errore apparentemente banale che però inibisce la comprensione.
Nelle frasi passive (come questa), l'agente (quindi chi fa l'azione) è sempre introdotto dalla preposzione 'da'.
quindi:
"Il mio gruppo è formato appena da 6 alunni"
Da notare anche lo spostamento di 'appena', infatti 'appena' tra ausiliare e participio passato ha un significato relativo al tempo:
"Sono appena arrivato"
mentre dopo il verbo si riferisce alla quantità:
"gli studenti sono appena sei".
Non è più un errore, ma è sempre meglio riservare 'alunno' per bambini e usare 'studente' (e 'studentessa' che è il femminile) per gli adulti
ecco un altro errore apparentemente banale che però inibisce la comprensione.
Nelle frasi passive (come questa), l'agente (quindi chi fa l'azione) è sempre introdotto dalla preposzione 'da'.
quindi:
"Il mio gruppo è formato appena da 6 alunni"
Da notare anche lo spostamento di 'appena', infatti 'appena' tra ausiliare e participio passato ha un significato relativo al tempo:
"Sono appena arrivato"
mentre dopo il verbo si riferisce alla quantità:
"gli studenti sono appena sei".
Non è più un errore, ma è sempre meglio riservare 'alunno' per bambini e usare 'studente' (e 'studentessa' che è il femminile) per gli adulti
esercizio con pronomi
facile e veloce:
completa la frase seguente con i pronomi opportuni:
1. “Scusa Marco, ..... non .... capisco, se non ..... trovi bene qui, perché non ..... ..... vai?”
domani la soluzione.
completa la frase seguente con i pronomi opportuni:
1. “Scusa Marco, ..... non .... capisco, se non ..... trovi bene qui, perché non ..... ..... vai?”
domani la soluzione.
Quiz. Conosci l'Italia?
Test n. 1
Dividi i nomi seguenti in categorie omogenee:
Rovigo,
Volturno,
Milano,
Arno,
Tevere,
Iseo,
Garda,
Petrarca,
Bari,
Alfieri,
Ticino,
Dante,
Lombardia,
Ischia,
Basilicata,
Sicilia,
Trapani,
Bergamo,
Trasimeno,
Manzoni,
Molise,
Ustica,
Adige,
Leopardi,
Maggiore,
Bolsena,
Elba,
Stromboli,
Liguria.
nel prossimo post la soluzione
Dividi i nomi seguenti in categorie omogenee:
Rovigo,
Volturno,
Milano,
Arno,
Tevere,
Iseo,
Garda,
Petrarca,
Bari,
Alfieri,
Ticino,
Dante,
Lombardia,
Ischia,
Basilicata,
Sicilia,
Trapani,
Bergamo,
Trasimeno,
Manzoni,
Molise,
Ustica,
Adige,
Leopardi,
Maggiore,
Bolsena,
Elba,
Stromboli,
Liguria.
nel prossimo post la soluzione
lunedì 17 gennaio 2011
"dei" oppure "delle"?
"Di pomeriggio abbiamo *dei visite guidate"
Che le preposizioni italiane siano un argomento ostico per gli studenti brasiliani non è un mistero per nessuno.
Però, attenzione: il difficile delle preposizioni italiane è saper scegliere se il verbo o il nome vogliono (reggono) una o l'altra preposizione.
Ebbene l'errore più comune è invece quello dell'esempio e cioè sbagliare non la preposizione bensì l'articolo collegato.
Una volta definito che si debba usare, in questo caso, la preposizione 'di' basta aggiungere l'articolo corretto per il nome seguente.
Il nome seguente è, in questo caso, "visite guidate" e cioè un nome femminile plurale che dovrà essere preceduto dall'articolo femminile plurale e cioè 'le'.
Quindi 'di' + 'le' = 'delle'.
"Di pomeriggio abbiamo delle visite guidate"
Che le preposizioni italiane siano un argomento ostico per gli studenti brasiliani non è un mistero per nessuno.
Però, attenzione: il difficile delle preposizioni italiane è saper scegliere se il verbo o il nome vogliono (reggono) una o l'altra preposizione.
Ebbene l'errore più comune è invece quello dell'esempio e cioè sbagliare non la preposizione bensì l'articolo collegato.
Una volta definito che si debba usare, in questo caso, la preposizione 'di' basta aggiungere l'articolo corretto per il nome seguente.
Il nome seguente è, in questo caso, "visite guidate" e cioè un nome femminile plurale che dovrà essere preceduto dall'articolo femminile plurale e cioè 'le'.
Quindi 'di' + 'le' = 'delle'.
"Di pomeriggio abbiamo delle visite guidate"
sabato 15 gennaio 2011
"che" oppure "quale"
"*L appartamento *che siamo sistemate è buono"
L'uso del 'che' detto 'polivalente' e cioè che serve a tutto è ormai molto comune anche tra italiani madre lingua.
Ciò non toglie che sia ancora considerato 'sbagliato' e quindi degno di riprovazione sociale.
Molti italiani sanno distinguere abbastanza bene l'ambiente in cui si trovano e quindi controllare o no il loro linguaggio.
Ciò non è possibile (o comunque molto difficile) per uno straniero che deve anzitutto superare lo svantaggio del parlare una lingua che non conosce perfettamente.
Insomma, anche sapendo che si tratta di uno straniero un errore del genere
classificherà chi lo commette come 'ignorante'.
Ecco perché si deve usare il 'che' solo come soggetto o oggetto e usare 'cui' e 'quale/i' negli altri casi.
(o nel caso di 'luogo', come la frase in esempio, si può benissimo usare 'dove')
Quindi:
"L'appartamento in cui / nel quale / dove siamo sistemate è buono"
L'uso del 'che' detto 'polivalente' e cioè che serve a tutto è ormai molto comune anche tra italiani madre lingua.
Ciò non toglie che sia ancora considerato 'sbagliato' e quindi degno di riprovazione sociale.
Molti italiani sanno distinguere abbastanza bene l'ambiente in cui si trovano e quindi controllare o no il loro linguaggio.
Ciò non è possibile (o comunque molto difficile) per uno straniero che deve anzitutto superare lo svantaggio del parlare una lingua che non conosce perfettamente.
Insomma, anche sapendo che si tratta di uno straniero un errore del genere
classificherà chi lo commette come 'ignorante'.
Ecco perché si deve usare il 'che' solo come soggetto o oggetto e usare 'cui' e 'quale/i' negli altri casi.
(o nel caso di 'luogo', come la frase in esempio, si può benissimo usare 'dove')
Quindi:
"L'appartamento in cui / nel quale / dove siamo sistemate è buono"
giovedì 13 gennaio 2011
"parlare su" o "parlare di"?
"Devo parlare *sul mare di qui"
Ecco un errore, apparentemente banale, che però può 'interrompere' la comunicazione, cioè impedire che l'altro capisca.
Questa volta parla "sul mare" e poi, magari, deve parlare "sul treno"...
La preposizione "su", in italiano, indica essenzialmente un luogo:
"navigare sul mare"
"salire sul treno".
In italiano l'oggetto del verbo 'parlare' cioè l'argomento su cui si deve parlare è retto dalla preposizione "di".
Si parla 'di' qualcosa 'con' qualcuno.
Perché per parlare 'sul mare' bisgna essere in barca...
Ecco un errore, apparentemente banale, che però può 'interrompere' la comunicazione, cioè impedire che l'altro capisca.
Questa volta parla "sul mare" e poi, magari, deve parlare "sul treno"...
La preposizione "su", in italiano, indica essenzialmente un luogo:
"navigare sul mare"
"salire sul treno".
In italiano l'oggetto del verbo 'parlare' cioè l'argomento su cui si deve parlare è retto dalla preposizione "di".
Si parla 'di' qualcosa 'con' qualcuno.
Perché per parlare 'sul mare' bisgna essere in barca...
martedì 11 gennaio 2011
"come" o "siccome"
"*Siccome mi hai detto, questa volta non è molto importante"
Spesso gli studenti utilizzano 'come' e 'siccome' come se avessero lo stesso significato appoggiandosi al portoghese 'como' che spesso sopporta i due significati italiani.
Vediamo allora di chiarire:
'come' corrisponde effettivamente a 'como'.
Ecco due esempi:
"come mi avevi detto, ho trovato facilmente la casa di Mario"
"il posto è proprio come mi avevi detto tu".
'siccome', invece, corrisponde, grosso modo, al portoghese "sendo que" e si rifà quindi a un fatto successo in antecedenza o a una informazione data anteriormente.
"Siccome mi avevi detto che non era importante, non ci sono andato"
"Siccome dovevo aspettare due ore per l'aereo, ho fatto un giro in città"
Spesso gli studenti utilizzano 'come' e 'siccome' come se avessero lo stesso significato appoggiandosi al portoghese 'como' che spesso sopporta i due significati italiani.
Vediamo allora di chiarire:
'come' corrisponde effettivamente a 'como'.
Ecco due esempi:
"come mi avevi detto, ho trovato facilmente la casa di Mario"
"il posto è proprio come mi avevi detto tu".
'siccome', invece, corrisponde, grosso modo, al portoghese "sendo que" e si rifà quindi a un fatto successo in antecedenza o a una informazione data anteriormente.
"Siccome mi avevi detto che non era importante, non ci sono andato"
"Siccome dovevo aspettare due ore per l'aereo, ho fatto un giro in città"
lunedì 10 gennaio 2011
"cosa *me ne dici" oppure "Cosa ne dici"?
"cosa *me ne dici"
L'uso del 'ne' (e del 'ci' che vedremo più avanti) è un altro campo minato per studenti lusofoni.
Esistono vari "ne".
Il "ne" partitivo così chiamato esattamente perché indica "una parte" di qualcosa di cui si parla o si è parlato.
Per esempio:
"Se c'è ancora un po' di torta, me ne puoi dare una fetta?"
si tratta quindi di un pronome oggetto di cui si può separare una parte,
in questi casi si può combinare il pronome indiretto
("mi" nel caso in esempio)
con il pronome "ne"
formando il pronome combinato "me ne".
Nel caso di "dire" però,
anche se il verbo regge un oggetto diretto
tale oggetto non è divisibile e quindi non posso usare il pronome combinato "me ne"
Riassumendo:
se parlo di torta (un esempio ovviamente)
posso dire:
"me ne dai una fetta"
ma se parlo di conversazione o di opinioni
(come nel caso in esempio)
allora non posso usare il pronome combinato e dovrò invcece dire:
"cosa mi dici"
oppure
"cosa ne dici".
L'uso del 'ne' (e del 'ci' che vedremo più avanti) è un altro campo minato per studenti lusofoni.
Esistono vari "ne".
Il "ne" partitivo così chiamato esattamente perché indica "una parte" di qualcosa di cui si parla o si è parlato.
Per esempio:
"Se c'è ancora un po' di torta, me ne puoi dare una fetta?"
si tratta quindi di un pronome oggetto di cui si può separare una parte,
in questi casi si può combinare il pronome indiretto
("mi" nel caso in esempio)
con il pronome "ne"
formando il pronome combinato "me ne".
Nel caso di "dire" però,
anche se il verbo regge un oggetto diretto
tale oggetto non è divisibile e quindi non posso usare il pronome combinato "me ne"
Riassumendo:
se parlo di torta (un esempio ovviamente)
posso dire:
"me ne dai una fetta"
ma se parlo di conversazione o di opinioni
(come nel caso in esempio)
allora non posso usare il pronome combinato e dovrò invcece dire:
"cosa mi dici"
oppure
"cosa ne dici".
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