lunedì 25 aprile 2011

modi di dire - frasi fatte - soluzione

modi di dire legati al cibo.

ecco gli abbinamenti:

1. voglio rendergli pan per focaccia
L - voglio vendicarmi facendo a lui quello che ha fatto a me

2. va a farti friggere
I - vattene all'inferno

3. sono pieno come un uovo
B - ho mangiato troppo

4. si toglie il pane di bocca per lui
A - fa qualsiasi sacrificio per lui

5. pranzare al sacco
C - mangiare panini

6. oramai siamo alla frutta
H - siamo ormai alla fine

7. non mi rompere le uova nel paniere
G - non mi creare problemi

8. non mettere troppa carne al fuoco
D - non affrontare troppe cose alla volta

9. non mette insieme il pranzo con la cena
F - non ha soldi

10. non me ne importa un cavolo
E - non è assolutamente importante per me

lunedì 18 aprile 2011

modi dire - frasi fatte

modi di dire legati al cibo.

Questi modi di dire sono spesso usati nel linguaggio quotidiano italiano.
Spesso il significato si desume facilmente dal contesto, ma non sempre...

ecco allora un semplice esercizio di abbinamento per scoprire il significato dei modi di dire.

Abbina i modi di dire al significato:

modi di dire


1. voglio rendergli pan per focaccia
2. va a farti friggere
3. sono pieno come un uovo
4. si toglie il pane di bocca per lui
5. pranzare al sacco
6. oramai siamo alla frutta
7. non mi rompere le uova nel paniere
8. non mettere troppa carne al fuoco
9. non mette insieme il pranzo con la cena
10. non me ne importa un cavolo


significati:

A - fa qualsiasi sacrificio per lui
B - ho mangiato troppo
C - mangiare panini
D - non affrontare troppe cose alla volta
E - non è assolutamente importante per me
F - non ha soldi
G - non mi creare problemi
H - siamo ormai alla fine
I - vattene all'inferno
L - voglio vendicarmi facendo a lui quello che ha fatto a me

domenica 17 aprile 2011

sabato 16 aprile 2011

venerdì 8 aprile 2011

mercoledì 6 aprile 2011

quiz geografico - soluzione

ecco i tre gruppi omogenei:

Le isole

4 Elba
5 Giglio
10 Sardegna
11 Stromboli
15 Vulcano


I Monti

1 Baldo
2 Bianco
6 Gran Paradiso
7 Gran Sasso
9 Rosa


I Fiumi

3 Bormida
8 Panaro
12 Tanaro
13 Trebbia
14 Volturno

martedì 5 aprile 2011

quiz geografico

dividi questi quindici nomi in tre gruppi omogenei:


1 Baldo
2 Bianco
3 Bormida
4 Elba
5 Giglio
6 Gran Paradiso
7 Gran Sasso
8 Panaro
9 Rosa
10 Sardegna
11 Stromboli
12 Tanaro
13 Trebbia
14 Volturno
15 Vulcano

lunedì 4 aprile 2011

participi passati irregolari

ecco una filastrocca costruita per memorizzare i principali participi passati irregolari italiani.

rileggetela spesso ed avrete meno dubbi nel parlare e scrivere.

Participi

Perché tu bene possa imparare
dei participi la forma irregolare
questa filastrocca abbiamo creato,
e perché tu non ne sia nauseato
cominciamo dal mangiare
visto che mangiato è regolare.
Il bere invece è complicato
perché bevuto è diventato,
da diventare.
C’è poi accendere con acceso
e spendere che fa speso.
Ed è quindi poi normale
se prendere, tale e quale,
diventa preso
e, scendere, sceso,
Vedi poi che decidere fa deciso,
e il brutto uccidere è ucciso.
Mettere e smettere son quasi uguali
e perciò leggi sui manuali
che messo e smesso son diventati.
Nascere e morire sono alleati
nato e morto son da ricordare.
Il verbo tradurre devi imparare
perché se in –durre finisce
come tradotto finisce.
Leggiamo, poi, rimanere rimasto
il qual fa rima con antipasto,
che non è un verbo come rispondere,
questo, credo solo per confondere,
fa risposto e non confuso,
che invece fa rima con chiuso
di chiudere, ricorda, e non di chiedere,
il qual usa chiesto, devi apprendere,
(che fa appreso come preso, ricordi?).
Scegliere e cogliere, poi non scordi,
perché scelto e colto fanno assieme
ai verbi in –gliere tutti insieme.
C’è poi aprire che diventa aperto.
Un po’ come morto ed offerto.
A proposito di offrire possiamo dire
che assomiglia a coperto di coprire.
Detto, di dire, a scritto uniamo
perché parliamo, e di solito, scriviamo
e poi leggiamo (che invece fa letto)
come, è chiaro, correggere, corretto,
e eleggere eletto, senza dimenticare
che tra il detto, dire, e il fatto, fare,
dicono ci sia di mezzo il mare.
Che non è in verbo, ma finisce in -are
Da quanto visto (che è di vedere),
o veduto (anche questo di vedere),
basta aggiungere (che fa aggiunto)
stato del verbo essere, appunto,
e finire con corso, che vien da correre,
più venuto (da venire) per concludere
(concluso) questa filastrocca immensa
che, però, memorizzare compensa.

sabato 2 aprile 2011

"avere" oppure "essere" - ausiliari

L'uso degli ausiliari è un problema costante
(anche per gli italiani!!).

La regola è che tutti i verbi transitivi
usano avere

cioè
i verbi che hanno un oggetto che subisce l'azione
come:

io (soggetto)
ho mangiato (verbo transitivo)
una mela (oggetto)

i verbi intransitivi possono usare
"avere" o "essere"
dipendendo dai casi.

Semplifichiamo:
usano "essere" come ausiliare al passato:
tutti i verbi riflessivi
cioè quei verbi che
usano il pronome dopo il soggetto:
[la definizione non è grammaticale ma serve]
come

Io mi sono lavato
e anche
io mi sono mangiato una pizza

e molti altri
nella filastrocca qui di seguito
trovate i verbi più comuni che usano
essere come ausiliare al passato
[in realtà, in tutti i tempi composti]

La mia vita

I posti dove sono andato
I tramonti che ho visto
I cibi che ho mangiato
Il paese dove sono nato
Le città da cui sono partito
Le montagne su cui sono salito
Il viaggio che tanto mi è costato
I letti in cui ho dormito
E in cui mi sono svegliato
Le persone che ho amato
Le case in cui sono restato
Gli amici con cui sono rimasto
Le cantine in cui sono sceso
Le case da cui sono uscito
Le stazioni in cui sono arrivato
Il mondo da cui sono venuto
I boschi in cui sono entrato
Le spiagge su cui sono stato
La persona che sono diventato
Io che non sono morto


Ricapitoliamo:

i verbi riflessivi
e quelli della filastrocca usano
essere

tutti gli altri usano avere
[non è vero, ma elimineremo 80% degli errori]

venerdì 1 aprile 2011

errori vari...

"*Havevo scritto *un'altro prima, ma quello *c'era di 180 parole"

la studentessa è riuscita a fare vari errori in una stessa frase...

iniziamo da "*Havevo"
come spiegato in un post recente vi sono solo e soltanto
quattro voci del verbo avere che usano H

io ho
tu hai
lui ha
loro hanno


poi...

"*un'altro"
ecco un errore che anche gli italiani fanno:
un può avere l'apostrofo soltanto davanti a una parola singolare femminile:
un'annata
un'estate
un'isterica
ecc.
(anche perché in quetso caso si tratta di una che sostituisce la a finale con l'apostrofo)

"*c'era di 180 parole"
ecco un errore più complicato...
ls ragazza ha imparato che non si tratta di possesso
e che quindi non deve usare "avere"
ma inserisce un ci di troppo,
la frase corretta era:
"era di 180 parole"
oppure
volendo usare il ci:
"c'erano 180 parole"
perché in questo caso le 180 parole diventano
soggetto
e quindi il verbo deve essere al plurale.