Abbina la regione al prodotto tipico corrispondente
Sardegna
Piemonte
Emilia Romagna
Veneto
Sicilia
Arance
Radicchio rosso
Sughero
Riso
Prosciutto
(l'abbinamento è approssimativo per semplice scopo didattico)
lunedì 31 gennaio 2011
"futuro subjuntivo" come lo traduco?
"non tutti hanno pagato, appena *paghino ti restituisco il valore dei libri"
ecco un errore abbastanza comune causato dalla difficoltà di tradurre questa singolare forma verbale portoghese.
la frase portoghese sarebbe infatti:
"nem todos pagaram, logo que pagarem..."
Ebbene, in italiano questa costruzione portoghese può essere tradotta solo con il futuro o, nel linguaggio colloquiale, con un presente con valore di futuro.
Quindi:
"non tutti hanno pagato, appena pagheranno (pagano) ti restituisco..."
ecco un errore abbastanza comune causato dalla difficoltà di tradurre questa singolare forma verbale portoghese.
la frase portoghese sarebbe infatti:
"nem todos pagaram, logo que pagarem..."
Ebbene, in italiano questa costruzione portoghese può essere tradotta solo con il futuro o, nel linguaggio colloquiale, con un presente con valore di futuro.
Quindi:
"non tutti hanno pagato, appena pagheranno (pagano) ti restituisco..."
domenica 30 gennaio 2011
Test n. 3 - soluzioni
1- Vero.
Gli arabi in iniziarono l'occupazione della Sicilia nell'anno 827 e la abbandonarono definitivamente solo nel 1091 con la perdita della città di Noto occupata da Ruggero d'Altavilla.
2 - Falso.
Roma divenne capitale d'Italia solo nel 1870 quando con la caduta dell'imperatore francese che difendeva il papato, l'esercito italiano occupa Roma dopo una breve resistenza delle truppe pontificie.
3 - Falso.
La monarchia italiana della dinastia Savoia inizia nel 1861 e termina nel 1946 ossia meno di un secolo dopo.
4 - Falso.
Venezia si considera fondata nel V secolo con l'occupazione delle isole che la formano ancora oggi da parte delle popolazioni della laguna che volevano così sfuggire alle razzie dei barbari.
5 - Falso.
Dal 1309 al 1377, nel periodo conosciuto come "Cattività avignonese", il papato ebbe come sede la città di Avignone in Francia, per volere dei papi francesi e imposizione del re di Francia dell'epoca Filippo il Bello.
Gli arabi in iniziarono l'occupazione della Sicilia nell'anno 827 e la abbandonarono definitivamente solo nel 1091 con la perdita della città di Noto occupata da Ruggero d'Altavilla.
2 - Falso.
Roma divenne capitale d'Italia solo nel 1870 quando con la caduta dell'imperatore francese che difendeva il papato, l'esercito italiano occupa Roma dopo una breve resistenza delle truppe pontificie.
3 - Falso.
La monarchia italiana della dinastia Savoia inizia nel 1861 e termina nel 1946 ossia meno di un secolo dopo.
4 - Falso.
Venezia si considera fondata nel V secolo con l'occupazione delle isole che la formano ancora oggi da parte delle popolazioni della laguna che volevano così sfuggire alle razzie dei barbari.
5 - Falso.
Dal 1309 al 1377, nel periodo conosciuto come "Cattività avignonese", il papato ebbe come sede la città di Avignone in Francia, per volere dei papi francesi e imposizione del re di Francia dell'epoca Filippo il Bello.
pronomi: GLI oppure LI - soluzioni
ecco le soluzioni:
1. "Mario? Sì, GLI voglio bene, ma mi farà perdere la testa!"
2. "Marianna, LI porti tu i ragazzi a scuola domani?
3. “Ho incontrato Mario e GLI ho parlato dei tuoi progetti, ma non ha detto niente.”
4. Ho ricevuto i depliant del festival e LI ho trovati bruttissimi.
5. "Domani vado da Marco, GLI restituisco le chiavi di casa e così tutto è risolto!”
6. "Duemila euro! Sono molti soldi! Tu LI guadagni in quindici giorni, ma io no!"
7. Marco non vuole più parlare con Luisa: chissà cosa GLI avrà fatto?
8. "Devi dare spazio ai tuoi alunni: LI devi far parlare, altrimenti non impareranno mai!”
9. "Quando Luigi ha aperto la porta, GLI ho dato la tua lettera, ma lui non mi ha neppure ringraziato."
10. "Sono entrata in negozio, l’ho chiamato e quando è arrivato GLI ho mollato un ceffone davanti a tutti!"
11. "Ho visto un contadino nel campo e GLI ho chiesto da bere."
1. "Mario? Sì, GLI voglio bene, ma mi farà perdere la testa!"
2. "Marianna, LI porti tu i ragazzi a scuola domani?
3. “Ho incontrato Mario e GLI ho parlato dei tuoi progetti, ma non ha detto niente.”
4. Ho ricevuto i depliant del festival e LI ho trovati bruttissimi.
5. "Domani vado da Marco, GLI restituisco le chiavi di casa e così tutto è risolto!”
6. "Duemila euro! Sono molti soldi! Tu LI guadagni in quindici giorni, ma io no!"
7. Marco non vuole più parlare con Luisa: chissà cosa GLI avrà fatto?
8. "Devi dare spazio ai tuoi alunni: LI devi far parlare, altrimenti non impareranno mai!”
9. "Quando Luigi ha aperto la porta, GLI ho dato la tua lettera, ma lui non mi ha neppure ringraziato."
10. "Sono entrata in negozio, l’ho chiamato e quando è arrivato GLI ho mollato un ceffone davanti a tutti!"
11. "Ho visto un contadino nel campo e GLI ho chiesto da bere."
venerdì 28 gennaio 2011
Test n. 3
Vero o Falso???.
Gli arabi hanno dominato la Sicilia per più di un secolo.
Roma è sempre stata capitale d'Italia.
La monarchia in Italia è durata pochi secoli.
Venezia è più antica di Roma.
La sede del papato è sempre stata Roma.
Gli arabi hanno dominato la Sicilia per più di un secolo.
Roma è sempre stata capitale d'Italia.
La monarchia in Italia è durata pochi secoli.
Venezia è più antica di Roma.
La sede del papato è sempre stata Roma.
pronomi: GLI oppure LI ?
Completa le frasi con GLI oppure LI
1. "Mario? Sì, .... voglio bene, ma mi farà perdere la testa!"
2. "Marianna, .... porti tu i ragazzi a scuola domani?
3. “Ho incontrato Mario e .... ho parlato dei tuoi progetti, ma non ha detto niente.”
4. Ho ricevuto i depliant del festival e .... ho trovati bruttissimi.
5. "Domani vado da Marco, .... restituisco le chiavi di casa e così tutto è risolto!”
6. "Duemila euro! Sono molti soldi! Tu .... guadagni in quindici giorni, ma io no!"
7. Marco non vuole più parlare con Luisa: chissà cosa .... avrà fatto?
8. "Devi dare spazio ai tuoi alunni: .... devi far parlare, altrimenti non impareranno mai!”
9. "Quando Luigi ha aperto la porta, .... ho dato la tua lettera, ma lui non mi ha neppure ringraziato."
10. "Sono entrata in negozio, l’ho chiamato e quando è arrivato .... ho mollato un ceffone davanti a tutti!"
11. "Ho visto un contadino nel campo e .... ho chiesto da bere."
1. "Mario? Sì, .... voglio bene, ma mi farà perdere la testa!"
2. "Marianna, .... porti tu i ragazzi a scuola domani?
3. “Ho incontrato Mario e .... ho parlato dei tuoi progetti, ma non ha detto niente.”
4. Ho ricevuto i depliant del festival e .... ho trovati bruttissimi.
5. "Domani vado da Marco, .... restituisco le chiavi di casa e così tutto è risolto!”
6. "Duemila euro! Sono molti soldi! Tu .... guadagni in quindici giorni, ma io no!"
7. Marco non vuole più parlare con Luisa: chissà cosa .... avrà fatto?
8. "Devi dare spazio ai tuoi alunni: .... devi far parlare, altrimenti non impareranno mai!”
9. "Quando Luigi ha aperto la porta, .... ho dato la tua lettera, ma lui non mi ha neppure ringraziato."
10. "Sono entrata in negozio, l’ho chiamato e quando è arrivato .... ho mollato un ceffone davanti a tutti!"
11. "Ho visto un contadino nel campo e .... ho chiesto da bere."
giovedì 27 gennaio 2011
Test n. 2 - soluzione
soluzione
Secondo la tradizione Roma è stata fondata il 21 aprile del 753 a.C.
Il 21 marzo 1861, data della prima seduta del parlamento italiano è considerata la data dell'unità d'Italia anche se il Triveneto (Veneto, Friuli e Trentino) è ancora territorio austriaco.
L'Italia entra in guerra contro l'Austria il 24 maggio 1915, quando la prima guerra mondiale era già in corso.
Il 25 marzo 1957, con il Trattato di Roma, Italia, Belgio, Francia, Germania, Olanda e Lussemburgo fondano la Comunità Europea.
Il 2 giugno 1946, con il primo voto femminile, l'Italia diventa una Repubblica e viene eletta l'Assemblea Costituente.
Secondo la tradizione Roma è stata fondata il 21 aprile del 753 a.C.
Il 21 marzo 1861, data della prima seduta del parlamento italiano è considerata la data dell'unità d'Italia anche se il Triveneto (Veneto, Friuli e Trentino) è ancora territorio austriaco.
L'Italia entra in guerra contro l'Austria il 24 maggio 1915, quando la prima guerra mondiale era già in corso.
Il 25 marzo 1957, con il Trattato di Roma, Italia, Belgio, Francia, Germania, Olanda e Lussemburgo fondano la Comunità Europea.
Il 2 giugno 1946, con il primo voto femminile, l'Italia diventa una Repubblica e viene eletta l'Assemblea Costituente.
pronomi: GLI oppure LO - soluzioni
ecco le soluzioni:
1. Aspetto Marco e poi LO seguo senza farmi vedere, così vedo dove va con tanta allegria.
2. Bello quel cappotto se non costa troppo LO compro.
3. Chiama il sig. Ventorri, LO voglio vedere subito.
4. Devi chiamare l’architetto e GLI fai fare un nuovo preventivo.
5. Elena non LO sa quello che Marco fa tutte le sere dopo il lavoro.
6. Era così nervoso che non GLI era venuto in mente di telefonare a casa.
7. Francesco è sordo, se non GLI vai vicino per parlare non capisce nulla.
8. Ho visto Luigi, GLI ho detto tutto: ora aspetto...
9. Il risotto alla milanese? Certo che LO so fare.
10. Laura GLI aveva dato uno sguardo gelido e lui si era sentito offeso.
11. Lui era partito da solo perché GLI sembrava l’unica scelta ragionevole.
12. Lui LO sa quello che deve fare, non ha bisogno di consigli.
13. Luisa è molto attaccata a suo figlio e non LO lascia mai con nessuno.
1. Aspetto Marco e poi LO seguo senza farmi vedere, così vedo dove va con tanta allegria.
2. Bello quel cappotto se non costa troppo LO compro.
3. Chiama il sig. Ventorri, LO voglio vedere subito.
4. Devi chiamare l’architetto e GLI fai fare un nuovo preventivo.
5. Elena non LO sa quello che Marco fa tutte le sere dopo il lavoro.
6. Era così nervoso che non GLI era venuto in mente di telefonare a casa.
7. Francesco è sordo, se non GLI vai vicino per parlare non capisce nulla.
8. Ho visto Luigi, GLI ho detto tutto: ora aspetto...
9. Il risotto alla milanese? Certo che LO so fare.
10. Laura GLI aveva dato uno sguardo gelido e lui si era sentito offeso.
11. Lui era partito da solo perché GLI sembrava l’unica scelta ragionevole.
12. Lui LO sa quello che deve fare, non ha bisogno di consigli.
13. Luisa è molto attaccata a suo figlio e non LO lascia mai con nessuno.
mercoledì 26 gennaio 2011
pronomi: GLI oppure LO
Un errore comune sui pronomi è quello di scambiare GLI con LO.
Occorre ricordare che LO è un pronome OGGETTO
mentre GLI è un pronome COMPLEMENTO
completate questo esercizio e verificate la soluzione nel prossimo post
Completa le frasi con GLI oppure LO
1. Aspetto Marco e poi ....... seguo senza farmi vedere, così vedo dove va con tanta allegria.
2. Bello quel cappotto se non costa troppo ....... compro.
3. Chiama il sig. Ventorri, ....... voglio vedere subito.
4. Devi chiamare l’architetto e ....... fai fare un nuovo preventivo.
5. Elena non ....... sa quello che Marco fa tutte le sere dopo il lavoro.
6. Era così nervoso che non ....... era venuto in mente di telefonare a casa.
7. Francesco è sordo, se non ....... vai vicino per parlare non capisce nulla.
8. Ho visto Luigi, ....... ho detto tutto: ora aspetto...
9. Il risotto alla milanese? Certo che ....... so fare.
10. Laura ....... aveva dato uno sguardo gelido e lui si era sentito offeso.
11. Lui era partito da solo perché ....... sembrava l’unica scelta ragionevole.
12. Lui ....... sa quello che deve fare, non ha bisogno di consigli.
13. Luisa è molto attaccata a suo figlio e non ....... lascia mai con nessuno.
Occorre ricordare che LO è un pronome OGGETTO
mentre GLI è un pronome COMPLEMENTO
completate questo esercizio e verificate la soluzione nel prossimo post
Completa le frasi con GLI oppure LO
1. Aspetto Marco e poi ....... seguo senza farmi vedere, così vedo dove va con tanta allegria.
2. Bello quel cappotto se non costa troppo ....... compro.
3. Chiama il sig. Ventorri, ....... voglio vedere subito.
4. Devi chiamare l’architetto e ....... fai fare un nuovo preventivo.
5. Elena non ....... sa quello che Marco fa tutte le sere dopo il lavoro.
6. Era così nervoso che non ....... era venuto in mente di telefonare a casa.
7. Francesco è sordo, se non ....... vai vicino per parlare non capisce nulla.
8. Ho visto Luigi, ....... ho detto tutto: ora aspetto...
9. Il risotto alla milanese? Certo che ....... so fare.
10. Laura ....... aveva dato uno sguardo gelido e lui si era sentito offeso.
11. Lui era partito da solo perché ....... sembrava l’unica scelta ragionevole.
12. Lui ....... sa quello che deve fare, non ha bisogno di consigli.
13. Luisa è molto attaccata a suo figlio e non ....... lascia mai con nessuno.
Test n. 2
Abbina le date a destra con gli avvenimenti a sinistra.
753 a. C.
1861
1915
1946
1957
Costituzione della CEE (ora UE)
Entrata in guerra deell'Italia. I guerra mondiale.
Fondazione di Roma.
Indipendenza italiana.
Le donne italiane votano per la prima volta.
753 a. C.
1861
1915
1946
1957
Costituzione della CEE (ora UE)
Entrata in guerra deell'Italia. I guerra mondiale.
Fondazione di Roma.
Indipendenza italiana.
Le donne italiane votano per la prima volta.
lunedì 24 gennaio 2011
Test n. 1 - soluzioni
soluzione:
i nomi possono essere suddivisi in cinque categorie
1 - città:
Rovigo,
Milano,
Bari,
Trapani,
Bergamo,
2 - fiumi:
Volturno,
Arno,
Tevere,
Ticino,
Adige,
laghi:
Iseo,
Garda,
Trasimeno,
Maggiore,
Bolsena,
letterati:
Petrarca,
Alfieri,
Manzoni,
Dante,
Leopardi,
isole:
Ischia,
Sicilia,
Ustica,
Elba,
Stromboli,
regioni:
Lombardia,
Basilicata,
Sicilia,
Molise,
Liguria.
i nomi possono essere suddivisi in cinque categorie
1 - città:
Rovigo,
Milano,
Bari,
Trapani,
Bergamo,
2 - fiumi:
Volturno,
Arno,
Tevere,
Ticino,
Adige,
laghi:
Iseo,
Garda,
Trasimeno,
Maggiore,
Bolsena,
letterati:
Petrarca,
Alfieri,
Manzoni,
Dante,
Leopardi,
isole:
Ischia,
Sicilia,
Ustica,
Elba,
Stromboli,
regioni:
Lombardia,
Basilicata,
Sicilia,
Molise,
Liguria.
soluzione esercizio 1
1. “Scusa Marco, ..... non .... capisco, se non ..... trovi bene qui, perché non ..... ..... vai?”
“Scusa Marco, io non ti capisco, se non ti trovi bene qui, perché non te ne vai?”
“Scusa Marco, io non ti capisco, se non ti trovi bene qui, perché non te ne vai?”
domenica 23 gennaio 2011
"con" oppure "da"?
"Il mio gruppo è *appena formato *con 6 alunni"
ecco un altro errore apparentemente banale che però inibisce la comprensione.
Nelle frasi passive (come questa), l'agente (quindi chi fa l'azione) è sempre introdotto dalla preposzione 'da'.
quindi:
"Il mio gruppo è formato appena da 6 alunni"
Da notare anche lo spostamento di 'appena', infatti 'appena' tra ausiliare e participio passato ha un significato relativo al tempo:
"Sono appena arrivato"
mentre dopo il verbo si riferisce alla quantità:
"gli studenti sono appena sei".
Non è più un errore, ma è sempre meglio riservare 'alunno' per bambini e usare 'studente' (e 'studentessa' che è il femminile) per gli adulti
ecco un altro errore apparentemente banale che però inibisce la comprensione.
Nelle frasi passive (come questa), l'agente (quindi chi fa l'azione) è sempre introdotto dalla preposzione 'da'.
quindi:
"Il mio gruppo è formato appena da 6 alunni"
Da notare anche lo spostamento di 'appena', infatti 'appena' tra ausiliare e participio passato ha un significato relativo al tempo:
"Sono appena arrivato"
mentre dopo il verbo si riferisce alla quantità:
"gli studenti sono appena sei".
Non è più un errore, ma è sempre meglio riservare 'alunno' per bambini e usare 'studente' (e 'studentessa' che è il femminile) per gli adulti
esercizio con pronomi
facile e veloce:
completa la frase seguente con i pronomi opportuni:
1. “Scusa Marco, ..... non .... capisco, se non ..... trovi bene qui, perché non ..... ..... vai?”
domani la soluzione.
completa la frase seguente con i pronomi opportuni:
1. “Scusa Marco, ..... non .... capisco, se non ..... trovi bene qui, perché non ..... ..... vai?”
domani la soluzione.
Quiz. Conosci l'Italia?
Test n. 1
Dividi i nomi seguenti in categorie omogenee:
Rovigo,
Volturno,
Milano,
Arno,
Tevere,
Iseo,
Garda,
Petrarca,
Bari,
Alfieri,
Ticino,
Dante,
Lombardia,
Ischia,
Basilicata,
Sicilia,
Trapani,
Bergamo,
Trasimeno,
Manzoni,
Molise,
Ustica,
Adige,
Leopardi,
Maggiore,
Bolsena,
Elba,
Stromboli,
Liguria.
nel prossimo post la soluzione
Dividi i nomi seguenti in categorie omogenee:
Rovigo,
Volturno,
Milano,
Arno,
Tevere,
Iseo,
Garda,
Petrarca,
Bari,
Alfieri,
Ticino,
Dante,
Lombardia,
Ischia,
Basilicata,
Sicilia,
Trapani,
Bergamo,
Trasimeno,
Manzoni,
Molise,
Ustica,
Adige,
Leopardi,
Maggiore,
Bolsena,
Elba,
Stromboli,
Liguria.
nel prossimo post la soluzione
lunedì 17 gennaio 2011
"dei" oppure "delle"?
"Di pomeriggio abbiamo *dei visite guidate"
Che le preposizioni italiane siano un argomento ostico per gli studenti brasiliani non è un mistero per nessuno.
Però, attenzione: il difficile delle preposizioni italiane è saper scegliere se il verbo o il nome vogliono (reggono) una o l'altra preposizione.
Ebbene l'errore più comune è invece quello dell'esempio e cioè sbagliare non la preposizione bensì l'articolo collegato.
Una volta definito che si debba usare, in questo caso, la preposizione 'di' basta aggiungere l'articolo corretto per il nome seguente.
Il nome seguente è, in questo caso, "visite guidate" e cioè un nome femminile plurale che dovrà essere preceduto dall'articolo femminile plurale e cioè 'le'.
Quindi 'di' + 'le' = 'delle'.
"Di pomeriggio abbiamo delle visite guidate"
Che le preposizioni italiane siano un argomento ostico per gli studenti brasiliani non è un mistero per nessuno.
Però, attenzione: il difficile delle preposizioni italiane è saper scegliere se il verbo o il nome vogliono (reggono) una o l'altra preposizione.
Ebbene l'errore più comune è invece quello dell'esempio e cioè sbagliare non la preposizione bensì l'articolo collegato.
Una volta definito che si debba usare, in questo caso, la preposizione 'di' basta aggiungere l'articolo corretto per il nome seguente.
Il nome seguente è, in questo caso, "visite guidate" e cioè un nome femminile plurale che dovrà essere preceduto dall'articolo femminile plurale e cioè 'le'.
Quindi 'di' + 'le' = 'delle'.
"Di pomeriggio abbiamo delle visite guidate"
sabato 15 gennaio 2011
"che" oppure "quale"
"*L appartamento *che siamo sistemate è buono"
L'uso del 'che' detto 'polivalente' e cioè che serve a tutto è ormai molto comune anche tra italiani madre lingua.
Ciò non toglie che sia ancora considerato 'sbagliato' e quindi degno di riprovazione sociale.
Molti italiani sanno distinguere abbastanza bene l'ambiente in cui si trovano e quindi controllare o no il loro linguaggio.
Ciò non è possibile (o comunque molto difficile) per uno straniero che deve anzitutto superare lo svantaggio del parlare una lingua che non conosce perfettamente.
Insomma, anche sapendo che si tratta di uno straniero un errore del genere
classificherà chi lo commette come 'ignorante'.
Ecco perché si deve usare il 'che' solo come soggetto o oggetto e usare 'cui' e 'quale/i' negli altri casi.
(o nel caso di 'luogo', come la frase in esempio, si può benissimo usare 'dove')
Quindi:
"L'appartamento in cui / nel quale / dove siamo sistemate è buono"
L'uso del 'che' detto 'polivalente' e cioè che serve a tutto è ormai molto comune anche tra italiani madre lingua.
Ciò non toglie che sia ancora considerato 'sbagliato' e quindi degno di riprovazione sociale.
Molti italiani sanno distinguere abbastanza bene l'ambiente in cui si trovano e quindi controllare o no il loro linguaggio.
Ciò non è possibile (o comunque molto difficile) per uno straniero che deve anzitutto superare lo svantaggio del parlare una lingua che non conosce perfettamente.
Insomma, anche sapendo che si tratta di uno straniero un errore del genere
classificherà chi lo commette come 'ignorante'.
Ecco perché si deve usare il 'che' solo come soggetto o oggetto e usare 'cui' e 'quale/i' negli altri casi.
(o nel caso di 'luogo', come la frase in esempio, si può benissimo usare 'dove')
Quindi:
"L'appartamento in cui / nel quale / dove siamo sistemate è buono"
giovedì 13 gennaio 2011
"parlare su" o "parlare di"?
"Devo parlare *sul mare di qui"
Ecco un errore, apparentemente banale, che però può 'interrompere' la comunicazione, cioè impedire che l'altro capisca.
Questa volta parla "sul mare" e poi, magari, deve parlare "sul treno"...
La preposizione "su", in italiano, indica essenzialmente un luogo:
"navigare sul mare"
"salire sul treno".
In italiano l'oggetto del verbo 'parlare' cioè l'argomento su cui si deve parlare è retto dalla preposizione "di".
Si parla 'di' qualcosa 'con' qualcuno.
Perché per parlare 'sul mare' bisgna essere in barca...
Ecco un errore, apparentemente banale, che però può 'interrompere' la comunicazione, cioè impedire che l'altro capisca.
Questa volta parla "sul mare" e poi, magari, deve parlare "sul treno"...
La preposizione "su", in italiano, indica essenzialmente un luogo:
"navigare sul mare"
"salire sul treno".
In italiano l'oggetto del verbo 'parlare' cioè l'argomento su cui si deve parlare è retto dalla preposizione "di".
Si parla 'di' qualcosa 'con' qualcuno.
Perché per parlare 'sul mare' bisgna essere in barca...
martedì 11 gennaio 2011
"come" o "siccome"
"*Siccome mi hai detto, questa volta non è molto importante"
Spesso gli studenti utilizzano 'come' e 'siccome' come se avessero lo stesso significato appoggiandosi al portoghese 'como' che spesso sopporta i due significati italiani.
Vediamo allora di chiarire:
'come' corrisponde effettivamente a 'como'.
Ecco due esempi:
"come mi avevi detto, ho trovato facilmente la casa di Mario"
"il posto è proprio come mi avevi detto tu".
'siccome', invece, corrisponde, grosso modo, al portoghese "sendo que" e si rifà quindi a un fatto successo in antecedenza o a una informazione data anteriormente.
"Siccome mi avevi detto che non era importante, non ci sono andato"
"Siccome dovevo aspettare due ore per l'aereo, ho fatto un giro in città"
Spesso gli studenti utilizzano 'come' e 'siccome' come se avessero lo stesso significato appoggiandosi al portoghese 'como' che spesso sopporta i due significati italiani.
Vediamo allora di chiarire:
'come' corrisponde effettivamente a 'como'.
Ecco due esempi:
"come mi avevi detto, ho trovato facilmente la casa di Mario"
"il posto è proprio come mi avevi detto tu".
'siccome', invece, corrisponde, grosso modo, al portoghese "sendo que" e si rifà quindi a un fatto successo in antecedenza o a una informazione data anteriormente.
"Siccome mi avevi detto che non era importante, non ci sono andato"
"Siccome dovevo aspettare due ore per l'aereo, ho fatto un giro in città"
lunedì 10 gennaio 2011
"cosa *me ne dici" oppure "Cosa ne dici"?
"cosa *me ne dici"
L'uso del 'ne' (e del 'ci' che vedremo più avanti) è un altro campo minato per studenti lusofoni.
Esistono vari "ne".
Il "ne" partitivo così chiamato esattamente perché indica "una parte" di qualcosa di cui si parla o si è parlato.
Per esempio:
"Se c'è ancora un po' di torta, me ne puoi dare una fetta?"
si tratta quindi di un pronome oggetto di cui si può separare una parte,
in questi casi si può combinare il pronome indiretto
("mi" nel caso in esempio)
con il pronome "ne"
formando il pronome combinato "me ne".
Nel caso di "dire" però,
anche se il verbo regge un oggetto diretto
tale oggetto non è divisibile e quindi non posso usare il pronome combinato "me ne"
Riassumendo:
se parlo di torta (un esempio ovviamente)
posso dire:
"me ne dai una fetta"
ma se parlo di conversazione o di opinioni
(come nel caso in esempio)
allora non posso usare il pronome combinato e dovrò invcece dire:
"cosa mi dici"
oppure
"cosa ne dici".
L'uso del 'ne' (e del 'ci' che vedremo più avanti) è un altro campo minato per studenti lusofoni.
Esistono vari "ne".
Il "ne" partitivo così chiamato esattamente perché indica "una parte" di qualcosa di cui si parla o si è parlato.
Per esempio:
"Se c'è ancora un po' di torta, me ne puoi dare una fetta?"
si tratta quindi di un pronome oggetto di cui si può separare una parte,
in questi casi si può combinare il pronome indiretto
("mi" nel caso in esempio)
con il pronome "ne"
formando il pronome combinato "me ne".
Nel caso di "dire" però,
anche se il verbo regge un oggetto diretto
tale oggetto non è divisibile e quindi non posso usare il pronome combinato "me ne"
Riassumendo:
se parlo di torta (un esempio ovviamente)
posso dire:
"me ne dai una fetta"
ma se parlo di conversazione o di opinioni
(come nel caso in esempio)
allora non posso usare il pronome combinato e dovrò invcece dire:
"cosa mi dici"
oppure
"cosa ne dici".
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